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PHYSIOLOGICAL AREA   

Medicina dello Sport 2019 September;72(3):317-30

DOI: 10.23736/S0025-7826.19.03508-7

Copyright © 2019 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano, Inglese

L’effetto del precondizionamento ischemico remoto in cicli di allenamento allo stato stazionario a regime moderato e ad alta intensità in atleti dilettanti

Maxime CARU 1, 2, 3, 4, François LALONDE 1, 2, 3, 5, Chantal DAIGLE 1, 2, Alain S. COMTOIS 5, Daniel CURNIER 1, 2, 3, 4

1 Laboratory of Pathophysiology of Exercise (LPEX), School of Kinesiology and Physical Activity Sciences, Faculty of Medicine, University of Montreal, Montreal, QC, Canada; 2 School of Kinesiology and Physical Activity Sciences, Faculty of Medicine, University of Montreal, Montreal, QC, Canada; 3 University Hospital of Montreal Research Center, Montreal, QC, Canada; 4 Sainte-Justine University Health Center and Research Center, Montreal, QC, Canada; 5 Department of Exercise Sciences, Faculty of Sciences, University of Quebec, Montreal, QC, Canada


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OBIETTIVO: Il precondizionamento ischemico remoto (PCIR) viene adottato sempre più di frequente dagli atleti per il potenziale effetto di miglioramento sulle prestazioni sportive. Tuttavia, l’effetto di un intervento di PCIR sulla risposta di assorbimento di ossigeno costante durante l’esercizio allo stato stazionario (di intensità da moderata ad altarimane sconosciuto. Pertanto, questo studio si proponeva di misurare l’effetto degli interventi di PCIR applicati sul braccio destro sulla risposta di consumo di ossigeno durante un esercizio ciclistico allo stato stazionario di intensità moderato e alta.
METODI: In uno studio incrociato randomizzato, 15 soggetti sono stati sottoposti a due test da sforzo allo stato stazionario al 75% e al 115% della loro soglia di scambio gassoso (GET). Prima del test da sforzo allo stato stazionario, i partecipanti sono stati sottoposti in modo casuale ad un intervento di controllo (CTL) e di PCIR con quattro cicli di 5 minuti di stimolo ischemico seguiti da 5 minuti di riperfusione. Cinque minuti dopo l’intervento di PCIR è stata analizzata la risposta di fabbisogno di ossigeno durante un test di esercizio allo stato stazionario.
RISULTATI: L’analisi dei dati durante il test di esercizio stazionario non ha mostrato differenze significative rispetto a un intervento CTL. Il parametro A1 nel modello mono-esponenziale (75% di GET) non era significativamente differente tra l’intervento di CTL (1,2±0,3 l/min) e di PCIR (1,1±0,3 l/min). È stata eseguita un’analisi simile del parametro A2 nel modello bi-esponenziale (115% di GET) tra l’intervento di CTL (0,4±0,2 l/min) e di PCIR (0,5±0,2 l/min). L’analisi dei dati secondari ha mostrato che al 75% di GET, τ1 era significativamente più veloce (P<0,001) per l’intervento PCIR (27,2±4,6 s) che per intervento CTL (33,7±6,2 s) e al 115% di GET, τ1 per intervento PCIR (29,9±4,9 s) è stato anche significativamente più veloce (P<0,01) rispetto all’intervento CTL (33,5±4,1 s), ma in misura minore.
CONCLUSIONI: L’intervento di PCIR non sembra avere alcun effetto diretto sul metabolismo ossidativo rispetto a un intervento di CTL, ma potrebbe promuovere un migliore assorbimento di ossigeno a livello del muscolo in attività allo stato stazionario.


KEY WORDS: Precondizionamento ischemico; Ciclismo; Consumo di ossigeno; Soglia anaerobica; Performance atletica

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