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MEDICAL AREA
Medicina dello Sport 2017 December;70(4):457-79
DOI: 10.23736/S0025-7826.17.03155-6
Copyright © 2017 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano, Inglese
Fibrillazione e flutter atriale negli sportivi: meccanismi fisiopatologici, iter diagnostico terapeutico e giudizio di idoneità
Stefano CAMELIO 1, 2 ✉, Ugo LUCIANI 1, 3, Fabio FAIOLA 1, 3, Antonella COTUGNO 1, 3, Giovanni VINETTI 1, 2, Matteo D'ELIA 1, 2, Maurizio CASASCO 1, 3, Gaetano BIANCHI 1, 3
1 Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI), Rome, Italy; 2 School of Sports Medicine, University of Brescia, Brescia, Italy; 3 Panathleticon, Brescia, Italy
OBIETTIVO: Numerose evidenze in letteratura mostrano un aumentato rischio di sviluppare fibrillazione e flutter atriale nei praticanti attività sportive di endurance; tuttavia, a oggi, tale associazione è dibattuta e i meccanismi fisiopatologici che ne sono alla base non sono del tutto chiari. L’obiettivo dello studio era quello di affrontare una revisione critica della casistica di sportivi con fibrillazione o flutter atriale relativa al nostro Centro di Medicina dello Sport, indagando il possibile ruolo dell’attività sportiva nella genesi di queste aritmie.
METODI: Abbiamo preso in considerazione tutta la popolazione sportiva adulta con età ≥di 21 anni che, dal Gennaio 2006 al Febbraio 2017, ha eseguito la visita di idoneità sportiva agonistica presso il nostro Centro di Medicina dello Sport, identificando tutti i soggetti nei quali è stata posta una diagnosi di fibrillazione o flutter atriale. Abbiamo successivamente revisionato la documentazione clinica, escludendo dall’indagine coloro nei quali è stata riscontrata una condizione scatenante. Nei restanti casi, abbiamo identificato alcune caratteristiche che ci permettono di ipotizzare una possibile associazione fra l’aritmia e l’attività sportiva svolta.
RISULTATI: In un periodo di 10 anni e 2 mesi, su un totale di 21.191 sportivi (età media: 28,3±9,4 anni; 21-30 anni: 65,7%; 31-40 anni: 20,1%; ≥41 anni: 14,2%), in occasione delle visite di idoneità medico-sportive abbiamo riscontrato 7 soggetti con episodi parossistici o persistenti di fibrillazione o fibrillo-flutter atriale (prevalenza: 0,33‰); fra questi, in 6 casi non è stato possibile identificare una condizione scatenante.
CONCLUSIONI: Nella popolazione oggetto della nostra indagine la prevalenza della fibrillazione e del flutter atriale è molto esigua e, in considerazione delle caratteristiche del campione, non risulta confrontabile con altri dati di prevalenza presenti in letteratura. I possibili meccanismi fisiopatologici riscontrati sarebbero da riferire a varie combinazioni fra ipertono vagale e adrenergico, improvvisa riduzione del tono vagale, attivazione adrenergica e aumentato automatismo atriale. Nei casi descritti un’attività sportiva strenua e continuativa può aver predisposto all’insorgenza di tali aritmie.
KEY WORDS: Fibrillazione atriale - Flutter atriale - Medicina dello sport - Atleti