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Medicina dello Sport 2015 September;68(3):447-60

Copyright © 2015 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano, Inglese

Per una politica antidoping (più) efficace nello sport: verso quale obiettivi dirigere i nostri sforzi antidoping?

Zaletel P. 1, Veršić Š. 2, Perić M. 3, Zenić N. 3, Sekulić D. 3, Kondrič M. 1

1 Faculty of Sport, University of Ljubljana, Ljubljana Slovenia; 2 Football Club Split, Split, Croatia; 3 Faculty of Kinesiology, University of Split, Split, Croatia


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OBIETTIVO: Esiste una notevole scarsità di ricerche che abbiano esaminato i fattori verso i quali dirigere gli sforzi di prevenzione del doping. Obiettivo del presente studio è stato quello di valutare i fattori associati al potenziale utilizzo del doping in atleti collegiali, studenti di scienze dello sport.
METODI: Il campione ha incluso 60 atleti di sesso femminile e 129 atleti di sesso maschile provenienti da Croazia e Slovenia. Abbiamo somministrato un questionario anonimo di autovalutazione che ha trattato i seguenti argomenti: 1) informazioni socio-demografiche, religiosità, discipline sportive e uso o uso scorretto di sostanze; 2) conoscenza del doping e dei suoi effetti collaterali; 3) fattori di esitazione nell’adozione di comportamenti dopanti, inclusi gli effetti sulla salute e sull’ambiente sociale e sportivo degli atleti.
RISULTATI: Un test di Mann-Whitney ha rivelato che gli atleti di sesso femminile tendevano a preoccuparsi in misura maggiore delle conseguenze negative dei comportamenti dopanti rispetto ai loro coetanei di sesso maschile. La regressione logistica ha indicato una più bassa probabilità di assumere un comportamento dopante per le ragazze maggiormente preoccupate dalla “condanna della chiesa” (odds ratio: 0,664; intervallo di confidenza: da 0,465 a 0,947) e da una “cattiva immagine nei mezzi di comunicazione” (odds ratio: 0,571; intervallo di confidenza: da 0,339 a 0,961) in seguito alla rivelazione pubblica del loro utilizzo di sostanze dopanti.
CONCLUSIONI: Entrambi i sessi erano preoccupati soprattutto degli effetti collaterali sulla salute; le conseguenze associate all’ambito sociale e sportivo sembravano fattori meno importanti per quanto concerne l’esitazione verso l’adozione di comportamenti dopanti. A parte alcune limitazioni dello studio (ad es., l’utilizzo dell’autovalutazione, un campione di soggetti stratificato relativamente piccolo, un campione con il doppio dei ragazzi rispetto alle ragazze), crediamo che i risultati illustrati potrebbero essere utili nello sviluppo di programmi antidoping efficaci. Inoltre, indichiamo aree in cui è necessario svolgere ricerche future.

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