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Medicina dello Sport 2013 June;66(2):253-64
Copyright © 2013 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano, Inglese
Instabilità di ginocchio: confronto preliminare tra RM standard e in carico in pazienti con lesione completa del LCA
Villosio N. 1, 2, Piccazzo R. 1, Paparo F. 1, Muda A. 1, Garlaschi G. 1 ✉
1 IRCCS Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino-IST, Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro; 2 Centro Provinciale-Medicina dello Sport Città di Cuneo C.O.N.I. - F.M.S.I
Obiettivo. Valutare i segni indiretti di instabilità di ginocchio, in pazienti con lesione del legamento crociato anteriore (LCA), confrontando i dati acquisiti in clinostasi e in ortostasi per pianificare un intervento terapeutico mirato alla reale condizione biomeccanica dell’articolazione. L’instabilità di ginocchio è una condizione derivante dalla lesione del LCA, che può portare a un netto peggioramento della qualità di vita del paziente. Le apparecchiature convenzionali di risonanza magnetica non consentono un efficace studio dell’articolazione poiché l’esame viene condotto in clinostatismo. L’obiettivo della ricerca è stato quello di utilizzare un sistema rotante a 0,25T (G-Scan, Esaote, Genova, Italia) che consente di acquisire le immagini anche in ortostatismo, per poter studiare la biomeccanica del ginocchio in condizioni fisiologiche, apprezzando le modificazioni delle varie componenti sotto carico
Metodi. Abbiamo selezionato 10 pazienti. I criteri di inclusione consistevano in una diagnosi RM di lesione completa del LCA; dovevano essere trascorsi almeno 15 giorni dal trauma; assenza di controindicazioni per sottoporsi all’indagine strumentale. Ogni paziente è stato posizionato supino e sono state eseguite due sequenze SE T1-pesate (TR=890 ms, TE=24 ms; spessore di strato=4,5 mm; gap=0,4 mm) condotte sui piani sagittale e coronale. Poi si valutavano i segni indiretti di instabilità del ginocchio: verticalizzazione del legamento collaterale laterale sul piano coronale; inginocchiamento del legamento crociato posteriore e traslazione in avanti della tibia rispetto al femore sul piano sagittale. L’analisi è stata eseguita da un radiologo con 15 anni di esperienza in RM muscolo scheletrica. Esaminando comparativamente le immagini in clinostatismo e in ortostatismo, veniva assegnato a ogni parametro un punteggio come segue: 0=assente; 1=basso grado; 2=medio grado; 3=rilevante.
Risultati. Con l’analisi statistica abbiamo ottenuto i seguenti risultati: la verticalizzazione del LCM aveva come valore mediano 1 (0.25-1.75 25°-75° percentile) in clinostatismo e 2 (1.25-2) in ortostatismo; l’inginocchiamento del LCP aveva come valore mediano 0,5 (0-1) in clinostatismo e 1 (1-1.75) in ortostatismo; la dislocazione anteriore della tibia aveva come valore mediano 1.5 (0.25-2) in clinostatismo e 2.5 (1.25-3) in ortostatismo.
Conclusioni. Il nostro studio ha evidenziato come la risonanza magnetica in ortostatismo consenta una valutazione più precisa dei segni indiretti di instabilità di ginocchio in pazienti con una lesione completa del LCA, rispetto all’esame convenzionale. Analizzando come la nuova condizione anatomica influisca sulla biomeccanica delle diverse strutture del ginocchio, possiamo capire la reale funzionalità dell’articolazione, potendo pianificare in modo più preciso le successive strategie terapeutiche.