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Medicina dello Sport 2010 December;63(4).591-600

Copyright © 2011 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese, Italiano

Attività fisica e tumore

Amodeo G., Camera A., Caimi G.

Department of Internal Medicine, Cardiovascular and Urological Diseases, University of Palermo, Palermo, Italy


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Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’inattività fisica è causa del 10-16% dei decessi per tumore alla mammella e al colon retto. Nonostante ciò, in Italia, circa il 41% della popolazione è ancora sedentaria. Inoltre, l’attività fisica è correlata con un minore rischio di sviluppo e morte per molti tipi comuni di tumore. L’esercizio regolare e di moderata intensità migliora la sindrome metabolica, l’obesità, la massa grassa e in particolare il grasso viscerale che è attivo nella carcinogenesi. Riduce inoltre la disponibilità di testosterone ed estrogeni. Le occupazioni ad “alta attività” rappresentano fattori di protezione contro lo sviluppo del tumore. Importante è anche il “timing”, il periodo della vita cioè in cui si inizia l’attività fisica. L’esercizio fisico ha un importante effetto sulla riduzione del rischio di tumore alla mammella e al colon retto, rappresenta inoltre una fondamentale terapia adiuvante nel trattamento di molti tumori e può aumentare gli effetti dei trattamenti tradizionali. Anche dopo la diagnosi di tumore la prescrizione dell’attività fisica può avere effetti molto benefici. È ampiamente provato che l’esercizio fisico praticato dopo la diagnosi di cancro può aumentare la sopravvivenza del 50-60%, soprattutto per il tumori alla mammella e al colon retto. Molti quesiti insoluti rimangono però su come, quanto e quando l’attività fisica debba essere praticata per ridurre l’incidenza di mortalità e migliorare la qualità di vita.

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