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EDITORIALE
Medicina dello Sport 2008 June;61(2):111-9
Copyright © 2008 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese, Italiano
Epidemiologia e fattori di rischio nel calcio
Volpi P. 1, 2
1 Sports Traumatology Center and Arthroscopic Surgery, IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi, Milan 2 Medical consulant to Italian Football Association (Associazione Italiana Calciatori) (AIC)
Il calcio è lo sport più popolare al mondo, in questi ultimi anni ha visto incrementare il numero degli infortuni in tutti i settori, professionistico, dilettantistico, giovanile e femminile. Se è vero che oggigiorno le conoscenze mediche sono sensibilmente migliorate, tanto da consentire diagnosi più accurate, è altrettanto vero che ancora poco si sa e si fa per prevenire l’evento traumatico. Tutti sanno che molti infortuni non sono prevedibili, fanno parte delle caratteristiche di uno sport che richiede velocità, forza, esplosività, ma anche contatto fisico, contrasto, impatto con l’avversario. Ci sono però molti eventi traumatici che possono essere evitati perché conseguenti ad errori o scarsa valutazione dei fattori di rischio o non sufficiente considerazione delle forme di prevenzione. La conoscenza dei dati epidemiologici consente di intervenire applicando principi preventivi idonei a frenare la crescita degli eventi traumatici. Dal punto di vista del rischio traumatico il calcio viene comunemente considerato uno sport da contatto, anche se per alcuni aspetti si avvicina agli sport di collisione. Assoluto rilievo assume la popolazione studiata: giovani, donne, dilettanti, professionisti e l’evidenza di considerare l’incidenza traumatica conseguente a cause multifattoriali. Suddividiamo i fattori di rischio in primari: aspetti tecnico- tattici, aspetti fisico-atletici, stress psico-fisici, terreni e calzature; mentre i secondari comprendono l’età, traumi pregressi, caratteristiche fisico e biologiche, stile di vita, severità arbitrale e fair play.