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AREA CLINICA   

Medicina dello Sport 2005 September;58(3):207-13

Copyright © 2005 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano

Disfunzione tubarica ed otite barotraumatica nei subacquei apneisti

Testa D. 1, Tafuri D. 2, Soscia A. 3, Iovine R. 2, Marmo M. 4, Di Iorio C. 4, Guerra G. 3

1 Dipartimento di Otorinolaringoiatria e Scienze Affini, Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Napoli; 2 Facoltà di Scienze Motorie, Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, Napoli; 3 Dipartimento di Scienze Biomorfologiche e Funzionali, Scuola di Specializzazione e Servizio Speciale di Medicina dello Sport, Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Napoli; 4 Dipartimento di Anestesia e Terapia Intensiva, Unità di Medicina Iparbarica, Azienda Ospedaliera “A. Cardarelli”, Napoli


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Scopo della ricerca: I barotraumatismi sono definiti come i danni tissutali prodotti dall’azione diretta della pressione. In atleti praticanti immersioni in apnea il barotrauma si instaura per effetto dell’interazione tra la pressione fisiologica dei compartimenti corporei e la pressione dell’acqua che circonda l’atleta. Durante le immersioni la pressione iperbarica comprime il sangue ed i fluidi tissutali contenuti in spazi a pressione ambientale, allo stesso modo l’espansione dell’aria intrappolata causa l’insorgenza di un barotrauma. Al fine di prevenire i barotraumatismi la pressione degli spazi confinati deve pareggiare la pressione ambientale. In questa ricerca abbiamo valutato le alterazioni morfostrutturali e cliniche della piramide nasale predisponenti l’insorgenza di barotraumatismi quali: deviazioni settali, ipertrofia dei turbinati, chonca bullosa nasale, sinusite cronica ed allergia nasale.
Materiali e metodi: Sono stati valutati trenta subacquei apneisti con storia di otite barotraumatica. Tutti i soggetti sono stati sottoposti alle seguenti indagini: visita medico-sportiva, esame otorinolaringoiatrico completo, esame otoscopico, rinomanometria, esame audiometrico ed esame TC del distretto naso-sinusale.
Risultati. Gli atleti sono stati divisi in due gruppi: nel primo gruppo sono stati inclusi quei soggetti con alterazioni morfostrutturali della piramide nasale e sono stati trattati con un approccio chirurgico mentre nel secondo gruppo sono stati inclusi quegli atleti affetti da allergia nasale i quali sono stati trattati con terapia medica a base di antiistaminici e idrocortisone. Dopo il trattamento i soggetti hanno ripreso l’attività subacquea ed i risultati sono stati analizzati.
Discussione: Sostanzialmente in entrambi i gruppi dopo i trattamenti si è osservata una riduzione dell’incidenza di barotraumatismi.

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