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Medicina dello Sport 2005 March;58(1):43-52
Copyright © 2005 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Apprendimento a prima vista
Ceciliani A. 1, Di Carlo M. 1, Tentoni C. 2
1 Dipartimento di Scienze dell’Educazione, Facoltà di Scienze Motorie, Università degli Studi di Bologna, Bologna; 2 Dipartimento di Istologia ed Embriologia Generale, Facoltà di Scienze Motorie, Università degli Studi di Bologna, Bologna
Scopo. Lo scopo del presente lavoro [gruppo sperimentale (235 soggetti) e gruppo di controllo (200 soggetti)], realizzato nelle Scuole Elementari di Bologna e Modena (età cronologica 9-10 anni, classi di riferimento 4° e 5°), si proponeva se la metodologia della multilateralità orientata, in questo caso della polisportività, fosse realmente utile per migliorare i processi mentali relativi all’apprendimento e al controllo dei movimenti e quindi della migliore percezione dello schema corporeo
Metodi. Sono stati posti una serie di test iniziali e finali relativi alle capacità coordinative [Test del Lancio direzionato con mani (OCM-CONI); Salto in basso con rotazione (OCM-CONI); Circuito destrezza di Harre modificato (OCM)], e una serie di test finali (ex-novo)]: Test di coordinazione oculo-manuale (Balboni-Dispenza); Test di combinazione intersegmentaria (Ceciliani-Di Carlo); Test di coordinazione spazio/temporale (Balboni-Dispenza) per l’apprendimento a prima vista (tendenti a verificare se nei bambini che hanno svolto attività multilaterale si riscontrano variazioni a livello di apprendimento rispetto al gruppo di controllo).
La metodologia dell’analisi dei risultati è avvenuta attraverso l’utilizzo del t-test (a 2 campioni accoppiati per medie) e del t-test (a 2 matrici a una coda - tipo 2)
Risultati. I risultati attestano un sensibile miglioramento nei gruppi sperimentali rispetto a quelli di controllo
Discussione. Il manifestarsi estemporaneo dei processi di apprendimento, attraverso l’apprendimento a prima vista, da noi volutamente ricercato, ha evidenziato come sia coerente con l’ipotesi dell’attività differenziata della multilateralità orientata (polisportività) rispetto a quella estensiva
Conclusioni. Lo studio da noi condotto, pur non avendo l’ambizione di fornire risposte definitive sul complesso problema dell’apprendimento motorio, fornisce indicazioni interessanti sull’uso del concetto pedagogico della multilateralità. L’apprendimento, il controllo, l’adattamento dei movimenti, richiedono un intervento consapevole del soggetto che deve essere stimolato con una didattica adeguata e mirata ad isolare la preponderante azione degli aspetti mentali su quelli motori (automatismi).
Siamo convinti che le situazioni di apprendimento a prima vista, più di altre, servano proprio a tal fine, ponendo il soggetto in una situazione che, per tempo a disposizione e risorse utilizzabili, richieda un forte impegno intellettivo mirato al controllo motorio.