Home > Riviste > Medicina dello Sport > Fascicoli precedenti > Medicina dello Sport 2003 March;56(1) > Medicina dello Sport 2003 March;56(1):47-56

ULTIMO FASCICOLO
 

JOURNAL TOOLS

Opzioni di pubblicazione
eTOC
Per abbonarsi PROMO
Sottometti un articolo
Segnala alla tua biblioteca
 

ARTICLE TOOLS

Estratti
Permessi
Share

 

AREA CLINICA   

Medicina dello Sport 2003 March;56(1):47-56

Copyright © 2003 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano

Attività sportiva e riproduzione maschile

Giordano-Lanza G. 1, Tafuri D. 2, Guerra G. 1

1 Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport, Servizio Speciale in Medicina dello Sport, Università degli Studi di Napoli «Federico II», Napoli; 2 Facoltà di Scienze Motorie, Università degli Studi di Napoli «Parthenope», Napoli


PDF


Lo studio della funzionalità riproduttiva maschile in corso di attività sportiva è stato a lungo trascurato, anche e soprattutto, per l’evidente mancanza di una sintomatologia obiettiva nell’atleta maschio rispetto a quello che avviene nella controparte femminile. La funzionalità testicolare è assicurata dal corretto funzionamento dell’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi attraverso il GnRH e le gonadotropine (FSH e LH) secreti rispettivamente dall’ipotalamo e dall’ipofisi. La regolazione della secrezione di gonadotropine è dovuta all’azione combinata di estrogeni e testosterone. Lo stress psicofisico che si verifica durante l’attività agonistica intensa determina negli atleti, sia maschi che femmine, l’innalzamento di alcuni specifici ormoni quali cortisolo, prolattina e testosterone che sono in grado di interferire con il ritmo pulsatile di GnRH comportando uno stato di ipogonadismo ipogonadotropo che si evidenzia clinicamente con irregolarità di vario grado del ciclo mestruale nella femmina o con diaspermie di severità variabile nel maschio. L’abuso farmacologico di steroidi anabolizzanti è una delle cause più frequenti e diffuse di doping da sostanze di natura ormonale. Questo tipo di sostanze viene assunto soprattutto dai culturisti, lanciatori del peso, sollevatori di peso, ma anche dagli sprinter o dai rugbisti, da tutti quegli atleti insomma, che per esigenze della loro disciplina necessitano di un incremento di potenza e resistenza muscolare. Gli effetti collaterali determinati dall’uso smodato di tali ormoni sono numerosissimi, tra questi, i più frequenti sono: atrofia testicolare, ginecomastia, ipertensione arteriosa, epistassi, epatopatie, prostatite, ipertofia prostatica, stati maniacali e depressivi.

inizio pagina