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ORIGINAL ARTICLE
Gazzetta Medica Italiana - Archivio per le Scienze Mediche 2022 April;181(4):239-42
DOI: 10.23736/S0393-3660.20.04476-9
Copyright © 2020 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Patient blood management negli interventi per protesi d’anca: una virtuosa partnership pubblico-privato
Francesca POLESE 1, Despina MANIA 2, Nevia ARREGHINI 1, Giovanni MAZZAROL 2, Renzo MALATESTA 3, Gianluca GESSONI 1, 4 ✉
1 Unit of Transfusion Medicine, ULSS 3 Serenissima, Mestre, Venice, Italy; 2 Unit of Orthopedics, Casa di Cura Policlinico San Marco, Mestre, Venice, Italy; 3 Casa di Cura Policlinico San Marco, Mestre, Venice, Italy; 4 Provincial Department of Transfusion Medicine, Venice, Italy
OBIETTIVO: Nel 2015, nella provincia di Venezia, Italia, in totale 2234 pazienti sono stati sottoposti a intervento di artroprotesi d’anca (DRG 544) e 834 di questi hanno necessitato di una terapia emotrasfusionale con un consumo totale di 2207 unità di emazie concentrate (EC) pari al 5,6% delle unità trasfuse nella provincia. È stato quindi proposto di implementare un programma di patient blood management (PBM) con il coinvolgimento delle Unità Operative di Ortopedia della provincia, tra cui in primis proprio il reparto della Casa di Cura Privata Policlinico San Marco (PSM), Mestre, Italia, da sola responsabile del 30% degli interventi di artroprotesi dell’anca e di un consumo di 324 unità di EC nel solo 2015.
METODI: È stato steso un protocollo condiviso per evidenziare e correggere tempestivamente l’anemia preoperatoria; il PSM ha individuato un medico internista di riferimento per la gestione terapeutica della sideropenia quale causa più frequente dell’anemia preoperatoria con l’indicazione di inviare i casi più complessi all’Ambulatorio di Medicina Trasfusionale (MT) di Mestre.
RISULTATI: A fronte di un volume di attività sostanzialmente invariato come numero di artroprotesi dell’anca, il numero delle richieste trasfusionali del PSM è passato da 782 nel 2015 a 332 nel 2019 con un consumo di unità di EC che è passato da 324 a 64.
CONCLUSIONI: L’implementazione di un protocollo condiviso di PBM ci ha permesso di ottenere una riduzione del consumo di EC a fronte di una migliore gestione clinica del paziente. Questo risultato è stato raggiunto grazie a una integrazione multispecialistica e una stretta collaborazione tra i professionisti operanti nelle due strutture. Inoltre, in considerazione del diminuito numero delle richieste trasfusionali indirettamente si è registrata una diminuzione del carico di lavoro per gli operatori coinvolti. Questa esperienza ha rappresentato un’occasione di sinergia tra una struttura sanitaria pubblica e una struttura privata con il risultato di una più appropriata gestione delle risorse.
KEY WORDS: Artroprotesi; Anca; Trasfusione