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Gazzetta Medica Italiana - Archivio per le Scienze Mediche 2021 December;180(12):850-9

DOI: 10.23736/S0393-3660.21.04717-3

Copyright © 2021 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano

Parvulan e stimolazione dell’immunità innata durante la pandemia COVID-19: la sfida?

Beniamino PALMIERI 1, 2, Francesca GALOTTI 1, 3, Antonio MANENTI 1, 2, 3, Giovanni LAZZARONI 1, 5, Erus SANGIORGI 1, Giorgio ACCIARRINI 1, 6, Vincenzo RAMPONI 1, 7, Roberto OLIVI 1, 8, Vincenzo SORESI 1, 9, Maria VADALÀ 1, 2

1 Medico Cura Te Stesso Onlus, Modena, Italy; 2 Network del Secondo Parere, Modena, Italy; 3 Department of Anesthesia, Resuscitation, Intensive Care and Pain, University of Turin, Turin, Italy; 4 Department of Surgery, Medicine, Dentistry and Morphological Sciences with Transplant, Oncological and Regenerative Medicine Interests, University of Modena and Reggio Emilia, Modena, Italy; 5 Private Practitioner, Brescia, Italy; 6 Private Practitioner, Civitanova Marche, Macerata, Italy; 7 Private Practitioner, Cento, Ferrara, Italy; 8 Private Practitioner, Modena, Italy; 9 Foundation IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, University of Milan, Milan, Italy



OBIETTIVO: Lo scopo della nostra indagine retrospettiva, aneddotica e spontanea è stato di stimolare l’immunità innata, integrando la risposta immunitaria adattiva tramite la somministrazione di un batterio inattivato Corynebacterium parvum su pazienti fragili immunodepressi e con multimorbilità.
METODI: Quattromila pazienti (1900 uomini e 2100 donne) si sono rivolti alla nostra rete di consulenza medica del Secondo Parere, perché affetti da patologie di lieve, moderata o cronica intensità e, una volta firmato il consenso informato, sono stati sottoposti a trattamento con C. parvum. Il follow-up è stato di 6 mesi, e si è svolto attraverso la compilazione di un questionario sulla salute in forma breve (SF-36), compilato direttamente dai pazienti o dai loro familiari, anche attraverso il regolare e periodico monitoraggio diretto della loro salute via telemedicina (Skype, WhatsApp, posta, ecc.) o visita medica.
RISULTATI: I punteggi attribuiti alle variabili del questionario SF-36 hanno evidenziato un significativo miglioramento relativo: al benessere mentale e fisico (P<0,02), allo stato di salute generale, alla funzionalità sociale (P<0,02), alla vitalità (P<0,03), e alla riduzione del dolore fisico (P<0,03). È stato osservato un miglioramento significativo o una regressione completa delle eruzioni erpetiche in 1000 pazienti affetti, nonché una netta riduzione (80%) della nevralgia, una risoluzione o riduzione in frequenza (30%) delle cistiti e prostatiti ricorrenti in 100 casi sofferenti e, ultimo ma non meno importante, un miglioramento (2,5%) della qualità della vita in 100 pazienti oncologici su un totale di 200 casi. È stato osservato anche un aumento significativo della conta linfocitaria soprattutto delle cellule T helper (P<0,0001).
CONCLUSIONI: Anche se il nostro studio non rispecchia appieno i parametri della evidence-based medicine, i risultati, data la numerosità del campione raccolto, meritano di essere presi in considerazione al fine di programmare indagini cliniche più approfondite.


KEY WORDS: Immunità, innata; Pandemia; COVID-19

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