![]() |
JOURNAL TOOLS |
Opzioni di pubblicazione |
eTOC |
Per abbonarsi |
Sottometti un articolo |
Segnala alla tua biblioteca |
ARTICLE TOOLS |
Estratti |
Permessi |
Share |


I TUOI DATI
I TUOI ORDINI
CESTINO ACQUISTI
N. prodotti: 0
Totale ordine: € 0,00
COME ORDINARE
I TUOI ABBONAMENTI
I TUOI ARTICOLI
I TUOI EBOOK
COUPON
ACCESSIBILITÀ
ARTICOLI ORIGINALI
Gazzetta Medica Italiana Archivio per le Scienze Mediche 2013 December;172(12):923-7
Copyright © 2013 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Qualità della vita nel morbo di Parkinson dopo esercizi in acqua e fisioterapia
Marchi A. 1, Bilora F. 2
1 IRCSS “La Nostra Famiglia” Conegliano Veneto, Treviso, Italy; 2 Clinica Medica II, Department of Cardiovascular and Thoracic Surgery Padua University, Padua, Italy
Obiettivo. Il morbo di Parkinson (MP) causa diverse disabilità come rigidità,bradicinesia fino all’immobilità e conseguentemente richiede un’assistenza infermieristica dedicata al pari di altri soggetti completamente dipendenti. Al fine di procrastinare questa eventualità,abbiamo verificato attraverso la somministrazione di un questionario, il miglioramento della qualità di vita nei soggetti affetti da MP in fase iniziale ed intermedia, secondario al trattamento riabilitativo comprendente sedute di fisiokinesiterapia ed idrokinesiterpia.
Metodi. Quindici soggetti con MP lieve o moderato (14 maschi ed 1 femmina, età media 63±4.2 anni) sono stati seguiti per 12 mesi. I casi di MP severo sono stati esclusi. I pazienti venivano testati dall’infermiere usando la scala che valuta le attività quotidiane (ADL) prima e dopo l’attività fisica.
Risultati. Abbiamo identificato 3 gruppi (A, B, C) usando la Webster scale: il gruppo A e C era portatore di disabilità lieve, mentre il gruppo B di disabilità moderata. Dopo un anno di riabilitazione presso il nostro Centro e a domicilio, gli individui del gruppo A e C presentavano un miglioramento della capacità motoria ed una miglior autosufficienza nelle attività quotidiane, mentre questo non avveniva per i soggetti del gruppo B.
Conclusioni. È importante che l’infermiere valuti subito il livello di disabilità del malato di Parkinson al fine di progettare con gli altri professionisti che seguono la malattia tutte quelle attività che ne ritardano la disabilità e migliorano la qualità di vita.