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Gazzetta Medica Italiana Archivio per le Scienze Mediche 2013 October;172(10):781-9

Copyright © 2013 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano

Cisti mesoteliali peritoneali libere e del legamento rotondo: trattamento laparoscopico di due casi e revisione della letteratura

Gava G. 1, Gava S. 2

1 Divisione di Ostetricia e Ginecologia, Ospedale Villa Salus, Mestre, Venezia; 2 Divisione di Ostetricia e Ginecologia, U.O.C. Clinica Ginecologica e Ostetrica Università degli Studi di Padova, Padova, Italia


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Le cisti mesoteliali benigne rappresentano una rara malattia, ben definita istologicamente. Colpisce il peritoneo o più raramente le sierose come la pleura e il pericardio, nonché zone extraperitoneali che sono state ricoperte da peritoneo in fase embrionaria, come il canale inguinale. Vengono presentati due casi di cisti mesoteliali benigne peritoneali. Il primo caso riguardava una donna giovane di 20 anni con il sospetto ecografico pelvico di “ascite persistente” accompagnata dalla presenza di dolori diffusi addominali di moderata entità. Venne eseguita una laparoscopia diagnostica che evidenziò la presenza di due cisti pelviche libere, pari a 450 ml, di aspetto sacciforme, flaccide, traslucide, lisce. Le cisti non aderivano ad alcuna zona del peritoneo pelvico o addominale e pertanto venivano solamente asportate con sacchetto laparoscopico. L’ esame istologico diagnosticò: cisti mesoteliali benigne con alcuni aspetti di metaplasia. Il secondo caso si riferiva a una paziente di 24 aa, asintomatica con sospetto ecografico di cisti ovarica sinistra. L’ intervento di laparoscopia dimostrò la presenza di numerose cisti (più di otto) libere nello scavo pelvico, identiche al caso precedente, per un totale di circa 750 ml. Una cisti di 5 cm con altre più piccole millimetriche, risultavano adese al peritoneo del legamento rotondo di destra a livello del canale inguinale mediante un “cordone produttivo” di 2 cm, spesso 2-1 mm. Una piccola cisti risultava subito dentro il canale inguinale, adagiata sul peritoneo del legamento. Laparoscopicamente venivano asportate tutte le cisti, sia libere che adese al legamento rotondo e infine veniva diatermocoagulato il peritoneo della base di impianto. L’esame istologico stabilì trattarsi di cisti mesoteliali benigne. Quest’ultimo caso sembra fare ad ponte tra le forme prettamente inguinali e quelle peritoneali. Viene fatta una revisione della letteratura su questa rara malattia che per gran parte risulta ancora sconosciuta nella sua patogenesi, evoluzione e terapia.

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