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CASI CLINICI   

Gazzetta Medica Italiana Archivio per le Scienze Mediche 2012 April;171(2):227-31

Copyright © 2012 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

La nefrite interstiziale acuta indotta dalla levofloxacina

Liang K. V. 1, Grande J. P. 2, Fidler M. E. 2, Garovic V. D. 3

1 Department of Medicine, Renal-Electrolyte Division, University of Pittsburgh, Pittsburgh, PA, USA; 2 Department of Pathology, Mayo Clinic College of Medicine, Rochester, MN, USA; 3 Division of Nephrology and Hypertension, Department of Medicine, Mayo Clinic College of Medicine, Rochester, MN, USA


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Gli antibiotici derivati del quinolone sono diffusamente usati nei pazienti ospedalizzati e vengono riconosciuti sempre più come possibili fattori causali la nefrite acuta interstiziale (acute interstitial nephritis, AIN). Riportiamo un caso di una donna di razza caucasica di 75 anni che si è presentata con danno renale acuto dopo trattamento con levofloxacina per infezione in seguito a artroplastica totale dell’anca destra. La diagnosi di AIN è stata suggerita dagli accertamenti clinici (esposizione ad agenti potenzialmente dannosi, ossia levofloxacina, eosinofilia, eosinofiluria, proteinuria non nefrotica e miglioramento dell’insufficienza renale dopo trattamento empirico a base di prednisone) e confermata in ultima analisi dalla biopsia renale. Questo caso sottolinea l’utilità della biopsia renale in caso di diagnosi di AIN poco chiara oltre che per evitare i rischi di trattamenti empirici con steroidi in assenza di analisi istologica del tessuto. Questo è il primo caso clinico che dimostra che un trattamento precoce discontinuo con steroidi può portare ad un aggravamento della AIN indotta da farmaci. Oltretutto, dimostra la possibilità di ottenere un completo recupero della funzionalità renale nella AIN correlata alla levofloxacina con l’uso di steroidi allungati in combinazione con l’impegno ad evitare agenti tossici.

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