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Gazzetta Medica Italiana Archivio per le Scienze Mediche 2012 April;171(2):199-205
Copyright © 2012 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Consapevolezza e percezione dell’errore medico tra clinici e chirurghi. Risultati di uno studio cross-sectional in un Policlinico Universitario Romano
Specchia M. L. 1, Mannocci A. 2, Chiaradia G. 1, Nicolotti N. 1, Ricco A. 3, Murianni L. 1, Ricciardi W. 1, La Torre G. 2
1 Istitute of Hygiene, Catholic University of the Sacred Heart, Rome, Italy; 2 Department of Public Health and infectious Diseases, Sapienza University of Rome, Italy; 3 Department of Cardiology, Catholic University of the Sacred Heart, Rome, Italy
Obiettivo. Obiettivo dello studio è stato valutare la consapevolezza dell’errore medico tra i professionisti sanitari del Policlinico Gemelli di Roma, stratificati in clinici e chirurghi.
Metodi. Ai partecipanti ad un corso di formazione è stato sottoposto un questionario composto di due domande relative agli errori più gravi e più frequenti. I dati, stratificati in macro-categorie, sono stati analizzati applicando il test c² (significatività statistica posta a P≤0,05).
Risultati. Sono stati raccolti 988 questionari; sono stati indicati 2340 errori riferiti come più gravi e 2111 come più frequenti. Gli errori considerati più seri sono rappresentati da: scambi (18,7%); somministrazione di terapia (16,5%); comunicazione (11,3%); quelli considerati più frequenti da: comunicazione (15,2%); scambi (14,2%); somministrazione di terapia (11,5%); prescrizione (10,9%). L’analisi delle macro-categorie di errore ha mostrato differenze statisticamente significative tra dipartimenti clinici e chirurgici per gli errori sia più gravi (P=0,038) che più frequenti (P=0,004). In particolare gli errori di procedure/protocolli sono maggiormente percepiti come frequenti con la più alta percentuale (29%) tra i clinici, ma non tra i chirurghi (23,4%).
Conclusioni. Le differenze tra clinici e chirurghi circa gli errori di procedure/protocolli potrebbero essere dovute ad una maggiore standardizzazione dei processi chirurgici rispetto ai clinici, che contribuisce alla riduzione del numero di errori e near misses correlati. Il peso della comunicazione e informazione sembra prevalere su altre classi di errore. L’impegno è promuovere e incoraggiare la cultura del risk management e cercare strumenti di Clinical Governance che permettano di monitorizzare, limitare e prevenire gli errori medici.