![]() |
JOURNAL TOOLS |
Opzioni di pubblicazione |
eTOC |
Per abbonarsi |
Sottometti un articolo |
Segnala alla tua biblioteca |
ARTICLE TOOLS |
Estratti |
Permessi |
Share |


I TUOI DATI
I TUOI ORDINI
CESTINO ACQUISTI
N. prodotti: 0
Totale ordine: € 0,00
COME ORDINARE
I TUOI ABBONAMENTI
I TUOI ARTICOLI
I TUOI EBOOK
COUPON
ACCESSIBILITÀ
REVIEW
Gazzetta Medica Italiana Archivio per le Scienze Mediche 2011 October;170(5):339-44
Copyright © 2011 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Guida rapida per comunicare notizie significative ai pazienti terminali
Ghio P. 1, Dell’Orco L. 2
1 Struttura Semplice Dipartimentale di Terapia Antalgica, Cure Palliative, Ospedale S. Luigi, Orbassano, Torino, Italia 2 Terapia Intensiva Neonatale, Ospedale Maria Vittoria, Torino, Italia
Lo scopo di questo lavoro è illustrare le indicazioni relative alla comunicazione con il paziente oncologico dell’Istituto Superiore di Sanità in Italia e raffrontarle con quelle indicate in Inghilterra. L’osservazione e lo studio dei protocolli in tema durante la permanenza all’estero presso l’ ospedale Christie Hospital ci hanno permesso di stilare indicazioni precise, utilizzate nel Regno Unito relative alla comunicazione di informazioni importanti a pazienti oncologici. Com’è da tutti condiviso il dolore cronico è prevalentemente un’emozione complessa, un sommarsi e mescolarsi di percezione fisica e sofferenza emotiva-emozionale. Perchè la corretta informazione giovi realmente al paziente e che non si tramuti, per così dire, in un male lancinante è necessario che si sia creata, nel tempo, una concreta “alleanza terapeutica” tra corpo curante, paziente ed, eventualmente, i familiari. Questa nasce, per certo, già al primo accoglimento del paziente, durante la visita clinica attenta ai particolari, si rinnova nella definizione dell’obiettivo comune da raggiungere, cioè l’analgesia e si concretizza nella certezza che il curante mette a disposizione tutte le risorse realisticamente disponibili. Spetta poi alla sensibilità dell’operatore, medico e/o infermiere, nell’ambito della descritta “presa in carico” trovare, di volta in volta, le parole e le maniere, linguaggio verbale e non verbale, per rispondere compiutamente alle domande del paziente stesso.