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ARTICOLI ORIGINALI   

Gazzetta Medica Italiana Archivio per le Scienze Mediche 2011 June;170(3):185-91

Copyright © 2011 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

Complicanze nell’immediato periodo post-procedura e a lungo termine dopo procedure interventistiche percutanee sull’arteria coronarica principale di sinistra “non protetta”

Fettser D. 1, Batyraliev T. 2, Arystanova A. 2, Niyazova-Karben Z. 2, Agirbasli M. 3, Sidorenko B. 4

1 Department of Interventional Radiology, Regional Clinical Hospital, Lipetsk, Russian Federation; 2 Department of Cardiology, Sani Konukoglu Medical Center, Gaziantep, Turkey; 3 Department of Cardiology, School of Medicine, Marmara University, Istanbul, Turkey; 4 Department of Cardiology and General Therapy, Educational Research Medical Center of Presidential Medical Center, Moscow Russian Federation


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Obiettivo. Analizzare le complicanze nell’immediato periodo post-procedura o a lungo termine dopo PCI sulla LMCA “non protetta”.
Metodi. Lo studio ha incluso 124 pazienti a elevato rischio chirurgico e che sono stati sottoposti a posizionamento di stent sulla LMCA “non protetta” nel periodo tra Agosto 2002 e Novembre 2004. La causa del decesso, il tasso di infarto del miocardio e le procedure di rivascolarizzazione ripetute dell’arteria coronarica costituivano gli obiettivi della ricerca. Il tasso di successo immediato della procedura è stato del 96,7%. Il periodo medio di osservazione dei pazienti in studio è stato di 38,1 ± 1,8 mesi.
Risultati. Il tasso di mortalità da cause cardiache è stato del 6,5%, con 3 casi di morte improvvisa. Il tasso di mortalità da cause non cardiache è stato del 3,2%, essendosi verificata in 4 pazienti. La comparsa di pseudoaneurisma dell’arteria femorale, sottoposto a terapia compressive sotto guida ecografica si è verificata in un paziente. La re-stenosi di un segmento “stentato” si è verificata nel 20,2% dei casi (25 pazienti). È stata ripetuta una PCI in 18 casi, e in 7 pazienti sottoposti a bypass aorto-coronarico. Il tasso di sopravvivenza dei pazienti a 1, 2 e 3 anni è stato del 95,2%, 91,9% e 90,3%.
Conclusioni. Nonostante l’elevato tasso di successo della PCI sulla LMCA “non protetta” utilizzando stent metallici standard e il relativamente basso tasso di re-stenosi, la PCI deve essere eseguita con molta accortezza. Noi crediamo che la PCI su LMCA “non protetta” sia possibile solo in pazienti ad elevato rischio chirurgico e non candidabili a bypass aorto-coronarico.

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