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Gazzetta Medica Italiana Archivio per le Scienze Mediche 2010 October;169(5):261-7
Copyright © 2010 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Un caso di severo deficit di vitamina D in un’adolescente immigrata
Cremaschini G., Sassi G., Tedoldi S., Corna A., Vaccaro T, Cipolletta E., Santella L., Tramaloni G., Cappellaro E., Colombo M.
Pediatrics Manerbio Hospital, Manerbio, Brescia, Italia
Il rachitismo carenziale è una patologia prevenibile con un adeguato apporto nutrizionale di vitamina D; nonostante ciò, rappresenta ancora un problema sociale diffuso a livello mondiale, tanto che nuovi casi continuano ad essere riportati negli USA e negli altri Paesi Occidentali, soprattutto nei lattanti alimentati esclusivamente con latte, in particolare se di razza nera. La deficienza di vitamina D non un problema che affligge solo la prima infanzia, potendo riguardare tutte le età, soprattutto i periodi di crescita. Infatti vengono continuamente segnalati casi di carenza di vitamina D in età scolare e nell’adolescenza. In questi soggetti la diagnosi risulta più difficoltosa e spesso tardiva, poiché l’esordio della malattia è subdolo e non presenta i segni tipici caratteristici del rachitismo infantile. Descriviamo il caso di un’adolescente immigrata, giunta alla nostra osservazione per progressiva comparsa di astenia e dolorabilità diffusa, associate ad un’importante ipotrofia muscolare distale degli arti inferiori. Inaspettatamente si è rivelato essere un quadro di severo deficit di vitamina D con conseguente ipocalcemia. Questa ipovitaminosi va quindi considerata e non sottovalutata, oltre che nei primi anni di vita, anche in quella fase di rapida crescita e di modificazioni comportamentali e nutrizionali qual è l’adolescenza. In aggiunta alle possibili ripercussioni sul sistema muscolo-scheletrico, il deficit di vitamina D è correlato anche all’insorgenza di numerose altre problematiche (alterazioni del sistema immunitario con diminuita resistenza alle infezioni, asma bronchiale, diabete mellito tipo 1, sclerosi multipla, obesità, disturbi cardiovascolari, cancro). Fondamentale risulta il compito del pediatra nell’individuare, indagare e correggere eventuali stati carenziali, spesso misconosciuti.