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Gazzetta Medica Italiana Archivio per le Scienze Mediche 2007 August;166(4):135-50

Copyright © 2007 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano, Inglese

Le “sindromi” da furto della succlavia”

Pieragalli D. 1, Setacci C. 2, Di Perri T. 1, De Franco V. 1, Panti S. 1, Renzi N. 1, Bertucci G. 1, Auteri A. 1, Giubbolini M. 2, Pieraccini M. 2, Meini S. 1

1 Department of Internal Medicine and Immunology, Division of Internal Medicine, University of Siena, Siena, Italy; 2 Department of Vascular Surgery, University of Siena, Siena, Italy


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Nel 1959 Contorni descriveva una “sindrome da emoderivazione cefalo-brachiale”, caratterizzata da inversione di flusso vertebrale omolateralmente ad un’occlusione dell’arteria succlavia (AS); nel 1961 Reivich coniava il termine “subclavian steal syndrome”. Il furto vascolare si verifica conseguentemente ad una steno-occlusione dell’AS pre-vertebrale: più spesso la lesione è di natura aterosclerotica, ma è possibile l’eziologia infiammatoria, displastica, iatrogena. La prevalenza nella popolazione generale è 1.9%: le lesioni determinanti furto rappresentano l’1,5-3% di tutte le arteriopatie. Fattori di rischio sono fumo, ipertensione arteriosa, diabete mellito, cerebrovasculopatia, coronaropatia e soprattutto arteriopatia obliterante periferica. Specialmente in condizioni di aumentata richiesta metabolica dell’arto superiore si realizza uno storno di sangue da altri distretti, tipicamente quello cerebrale, con sintomatologia neurologica. Possibile un compenso all’arto superiore da parte di altri circoli: l’importanza clinica del furto di tipo mammario-succlavio riveste interesse in caso di bypass coronarici con mammaria interna, con furto coronarico e sintomatologia di tipo ischemico. Frequentemente il furto è asintomatico. A seconda dei distretti privati di sangue, oltre al quadro di furto vertebrale-succlavia (permanente, intermittente o latente), è descritto il quadro del furto carotide-succlavia e il più raro furto coronaria-succlavia. Descritta anche una sindrome dell’arco aortico da compromissione simultanea di tutti i tronchi epiaortici. Sembra più corretto parlare di “sindromi” da furto della succlavia. L’angiografia rappresentava il gold standard diagnostico in previsione di intervento chirurgico; l’eco-color-Doppler, sensibilizzato dai test di compressione ed iperemia reattiva, è in grado di fornire importanti informazioni anatomiche e funzionali, ma, attualmente, le migliori indicazioni sono fornite da angio-TC ed angio-RM.

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