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Gazzetta Medica Italiana Archivio per le Scienze Mediche 2005 June;164(3):195-213
Copyright © 2005 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Il percorso diagnostico nell’anemia ipocromica-microcitica in età pediatrica
Vecchi V., Pericoli R.
Dipartimento di Fisiopatologia dell’Apparato Riproduttivo Femminile, Maternità, Neonatologia ed Età Evolutiva, Ospedale Infermi, Rimini
Di fronte a un paziente pediatrico anemico è inizialmente importante stabilire se il quadro ematologico sia dovuto alla compromissione esclusiva dell’eritrone o, invece, siano coinvolte anche le altre linee cellulari: granulopoiesi, megacariocitopoiesi.
L’inquadramento eziopatogenetico delle anemie consta di 3 momenti operativi principali: 1) accurata indagine anamnestica; 2) attenta valutazione dei sintomi e dei segni clinici presentati dal bambino; 3) corretta interpretazione dei dati forniti dal laboratorio.
Sulla base del meccanismo eziopatogenetico prevalente, è possibile distinguere 4 gruppi di anemie: da ridotta eritroblastogenesi (aplasia); da ridotta formazione di eritrociti (eritropoiesi inefficace); da ridotta sintesi di emoglobina (anemie ipocromiche e microcitiche); da ridotta sovravvivenza degli eritrociti (emolisi).
Le anemie ipocromiche e microcitiche rappresentano le forme più comuni di anemia dell’infanzia, caratterizzata, dal punto di vista ematologico, da un basso livello di emoglobina con emazie molto piccole, contenenti poco carico di pigmento.
Questo gruppo di anemie comprende forme a differente eziologia: anemia sideroblastica congenita, intossicazione cronica da piombo, carenza proteica, carenza di vitamina B6, infezioni croniche, talassemie, carenza marziale.
L’anemia ferrocarenziale rappresenta la forma più frequente in età pediatrica; esistono diverse situazioni fisiologiche e/o patologiche che determinano la mancata disponibilità di ferro per la sintesi dell’emoglobina: il debito o ridotto apporto, l’aumentata richiesta, il malassorbimento, la perdita.
Di norma la diagnosi differenziale si pone tra l’anemia sideropenica e la β-talassemia eterozigote e non può prescindere da un’attenta valutazione dell’esame emocromocitometrico, dei parametri corpuscolari e delle caratteristiche morfologighe delle emazie, nonché dalla valutazione del bilancio marziale (FEP, sideremia, transferrinemia, ferritinemia) e dalla elettroforesi delle emoglobine.