![]() |
JOURNAL TOOLS |
Opzioni di pubblicazione |
eTOC |
Per abbonarsi |
Sottometti un articolo |
Segnala alla tua biblioteca |
ARTICLE TOOLS |
Estratti |
Permessi |
Share |


I TUOI DATI
I TUOI ORDINI
CESTINO ACQUISTI
N. prodotti: 0
Totale ordine: € 0,00
COME ORDINARE
I TUOI ABBONAMENTI
I TUOI ARTICOLI
I TUOI EBOOK
COUPON
ACCESSIBILITÀ
REVIEW
Minerva Gastroenterologica e Dietologica 2011 December;57(4):405-17
Copyright © 2011 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Moderno trattamento del paziente adulto con sindrome dell’intestino corto
Efsen E., Jeppesen P. B. ✉
Department of Gastroenterology CA-2121, Rigshospitalet, Copenhagen, Denmark
Per definizione, l’insufficienza intestinale prevale quando la compensazione orale non risulta più fattibile e si rende necessario un supporto parenterale per mantenere l’equilibrio nutrizionale. In passato, il trattamento convenzionale era finalizzato principalmente a “sfruttare al massimo quello che il paziente con sindrome da intestino corto ancora aveva” ottimizzando la funzione intestinale residua mediante interventi sulla dieta, farmaci antidiarroici e antisecretori. È tuttavia imminente la disponibilità di nuovi strumenti terapeutici, e la migliore comprensione dei mediatori che agiscono sull’adattamento intestinale porterà all’ampliamento del limitato armamentario terapeutico oggi disponibile per i pazienti affetti da sindrome dell’intestino corto con insufficienza intestinale. In questa review illustreremo la significatività e le implicazioni cliniche degli effetti osservati dell’ormone della crescita, della glutammina, del glucagone-like peptide 2 (GLP-2) e del teduglutide, analogo della dipeptidil-peptidasi 4 resistente alla degradazione. L’interesse clinico sarà valutato alla luce degli eventi avversi legati al trattamento e dei possibili effetti sfavorevoli di trattamenti di lungo termine, possibilmente protratti per tutta la vita del paziente.