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REVIEW
Minerva Gastroenterologica e Dietologica 2008 December;54(4):429-44
Copyright © 2008 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
La chemioprevenzione degli adenocarcinomi del tratto gastrointestinale: per pochi ma non per tutti?
Bazuro G. E. 1, Torino F. 2, Gasparini G. 2, Capurso L. 1
1 Operative Unit of Gastrenterology San Filippo Neri Hospital, Rome, Italy 2 Operative Unit of Medical Oncology San Filippo Neri Hospital, Rome, Italy
Nonostante il generale progresso delle ultime due decadi nella comprensione dei meccanismi di oncogenesi, nei programmi di screening e sorveglianza, nei miglioramenti tecnologici per la diagnosi e le terapie, la sopravvivenza a lungo termine dei pazienti con neoplasie del tratto gastrointestinale non è sostanzialmente cambiata. Pertanto le strategie di chemioprevenzione appaiono tuttora come una possibile alternativa ai programmi di screening e sorveglianza per ridurre incidenza e mortalità da tumore gastrointestinale, con un rapporto costo-efficacia sostenibile. Questa review prende in esame tre neoplasie gastrointestinali: l’adenocarcinoma esofageo, il tumore gastrico, il tumore del colon-retto e le rispettive condizioni precancerose. Gli autori esaminano, per ciascuna neoplasia, gli agenti chemiopreventivi proposti, i loro meccanismi d’azione nella prevenzione del tumore, i loro possibili bersagli nel processo di crescita cellulare, il rapporto costo/efficacia e, se presenti in letteratura, il confronto con altre strategie di prevenzione. Gli autori concludono che, al momento, con gli agenti chemiopreventivi disponibili, la chemioprevenzione non è indicata per tutti i pazienti a rischio basso o moderato di sviluppo di neoplasia gastrointestinale e che non dovrebbe essere usata come alternativa alla sorveglianza endoscopica. Solo nei pazienti ad alto rischio potrebbe essere utilizzata assieme alla sorveglianza. In futuro agenti più specifici e terapie combinate dovrebbero essere testate in particolari gruppi di pazienti identificati, in base al loro genoma, per la suscettibilità al tumore e per la sensibilità alla terapia.