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REVIEW  AGGIORNAMENTO SULLA MALATTIA INFIAMMATORIA INTESTINALE 

Minerva Gastroenterologica e Dietologica 2007 September;53(3):249-55

Copyright © 2007 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

Terapie biologiche emergenti nelle malattie infiammatorie intestinali

van Assche G., Vermeire S., Rutgeerts P.

Division of Gastroenterology University of Leuven, Leuven, Belgium


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Sebbene l’avvento dell’infliximab abbia modificato il paradigma e gli obiettivi terapeutici nelle malattie infiammatorie intestinali (inflammatory bowel diseases, IBD), questo farmaco non rappresenta una cura definitiva. Inoltre, recenti evidente hanno dimostrato che l’immunogenicità di questo anticorpo chimerico anti-TNF si associa a una secondaria perdita di risposta e a intolleranza. Nella colite ulcerosa, l’efficacia dell’infliximab è stata dimostrata in due grandi trial clinici, ma non sono disponibili dati di efficacia a lungo termine. Nuovi agenti biologici sono entrati nella fase di sviluppo clinico e studi pionieristici sono stati riportati negli ultimi due anni. Per il morbo di Crohn, l’anticorpo completamente umanizzato IgG1 anti-TNF adalimumab, il frammento Fab umanizzato pegylato certolizumab-pegol e l’anticorpo umanizzato IgG4 anti-a4 integrina natalizumab hanno prodotto i risultati più promettenti in studi controllati. Hanno inoltre delle potenzialità terapeutiche gli agenti inibitori del loop cruciale IL12/interferon-g. Per la colite ulcerosa severa, l’infliximab si è dimostrato essere un’efficacia terapia di salvataggio e l’anticorpo anti CD3 T-cellulare ha prodotto risultati promettenti in studi open label. Per lo sviluppo di nuovi agenti biologici è tuttavia importante il rapporto rischi-benefici. Come dimostrato da alcuni casi di infezioni cerebrali inattese ma devastanti associate a farmaci anti-molecole di adesione, i clinici dovrebbero essere coscienti del fatto che la potente capacità immunomodulatoria dei farmaci biologici richiede un attento follow-up relativo alla sicurezza.

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