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REVIEW GERD: UN AGGIORNAMENTO CLINICO
Minerva Gastroenterologica e Dietologica 2007 June;53(2):157-69
Copyright © 2007 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Adenocarcinoma dell’esofago ed esofago di Barrett
Sayana H., Wani S., Sharma P.
Division of Gastroenterology and Hepatology Veterans Affairs Medical Center, University of Kansas School of Medicine Kansas City, MO, USA
L’adenocarcinoma dell’esofago (esophageal adenocarcinoma, EAC) è la neoplasia che presenta il più alto tasso di aumento dell’incidenza tra quelle con prognosi infausta a 5 anni. L’esofago di Barrett (EB) è una condizione precancerosa ben definita per l’insorgenza di EAC; sono pertanto imperativi l’identificazione e il trattamento appropriato di pazienti con EB o a rischio per lo sviluppo di EB. Il riconoscimento endoscopico del EB dovrebbe prevedere la valutazione dell’estensione circonferenziale (C) e massima (M) e i limiti endoscopici del segmento di EB visualizzato (Criteri C&M di Praga).
Sebbene discutibili, le strategie cliniche di screening e sorveglianza si sono focalizzate sull’identificazione della neoplasia esofagea a uno stadio precoce, asintomatico e curabile, con l’obiettivo finale di prevenire la morte causata da questa neoplasia. La stratificazione del rischio con l’obiettivo di selezionare e sorvegliare individui ad alto rischio potrebbe migliorare l’efficacia e l’efficienza di questi programmi. Il futuro di questi sforzi sta nell’identificazione e nella validazione di marcatori biologici accoppiati a tecniche endoscopiche potenziate, come la narrow band imaging, l’endomicroscopia confocale laser, ecc. Le terapie endoscopiche (resezione endoscopica della mucosa, terapie ablative) sono diventate alternative allettanti per il trattamento delle displasie ad alto grado e/o dell’early EAC in pazienti con EB. I capisaldi del trattamento delle forme neoplastiche avanzate sono invece la chirurgia di debulking, la chemioterapia, la radioterapia e le cure palliative.