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CASI CLINICI   

Minerva Gastroenterologica e Dietologica 2006 September;52(3):339-46

Copyright © 2006 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese, Italiano

Pneumatosis coli causata dall’assunzione di acarbose in paziente affetto da diabete mellito: caso clinico

Furio L. 1, Vergura M. 2, Russo A. 2, Bisceglia N. 3, Talarico S. 2, Gatta R. 2, Tomaiuolo M. 2, Tomaiuolo P. 2

1 Unit of Gastroenterology and Digestive Endoscopy S. Camillo De Lellis Hospital Manfredonia, Foggia, Italy 2 Unit of Medicine S. Camillo De Lellis Hospital Manfredonia, Foggia, Italy 3 Radiology Unit S. Camillo De Lellis Hospital Manfredonia, Foggia, Italy


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Gli Autori descrivono un caso di una rara malattia che interessa il tratto digestivo e che è spesso associata ad altre patologie gastrointestinali, polmonari o extra-gastrointestinali, quali collagenopatie, vasculopatie, trapianti, AIDS, terapia con cortisone, chemioterapia; altre cause possono essere iatrogene, quali traumatismi durante endoscopia digestiva (biopsie, polipectomie) e assunzione di lattulosio; nel 15-20% dei casi la pneumatosi cistica intestinale è considerata primitiva. Nel caso presentato la pneumatosi del colon era associata all’assunzione di acarbose; nella letteratura internazionale sono riportati solo quattro lavori in lingua inglese sull’associazione con questo farmaco. La nostra paziente evidenziava una sintomatologia fortemente aspecifica e attribuibile in prima istanza alla patologia di base (paziente diabetica) o all’assunzione dell’acarbose; da circa 7-8 mesi la paziente presentava dolori addominali diffusi di tipo crampiforme, diarrea con 3-4 evacuazioni/die con feci semiliquide e normocoliche, tenesmo e una non meglio specificata perdita di peso. La diagnosi è stata posta mediante colonscopia e confermata mediante TC addominale con clisma d’acqua e istologia; si è fatto ricorso alla radiologia tradizionale solo per escludere l’interessamento di altri distretti gastroenterici. La paziente è stata trattata con O2-terapia associata ad antibiotico-terapia; di non secondaria importanza è stata la sospensione del fattore causale, l’acarbose; la completa risoluzione della patologia è stata ottenuta dopo 15 giorni di terapia.

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