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REVIEW A CLINICAL UPDATE IN GASTROESOPHAGEAL REFLUX DISEASE
Minerva Gastroenterologica e Dietologica 2006 September;52(3):235-48
Copyright © 2006 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Current understandings of Helicobacter pylori, peptic ulcer and gastroesophageal reflux disease
Liu Y., Akiyama J., Graham D. Y.
1 Department of Gastroenterology International Medical Center of Japan Tokyo, Japan 2 Department of Medicine Veterans Affairs Medical Center Baylor College of Medicine, Houston, TX, USA
L’infezione da H. pylori è una delle principali cause di flogosi della mucosa gastrica e determina un’alterata regolazione dei normali meccanismi regolatori e protettori della secrezione acida. L’effetto complessivo sulla secrezione gastrica dipende dalla localizzazione e dalla gravità dell’infiammazione. L’eradicazione dell’infezione da H. pylori determina regressione della flogosi a carico della mucosa gastrica, guarigione delle ulcere peptiche, prevenzione di nuove ulcere peptiche, prevenzione o riduzione del rischio di cancro gastrico e di trasmissione dell’infezione. Né l’infezione da H. pylori né la sua eradicazione determinano lo sviluppo di malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE). L’eradicazione dell’infezione da H. pylori non impedisce peraltro la terapia anti-secretoria della MRGE. Una non corretta interpretazione dell’associazione negativa esistente tra l’infezione da H. pylori, la MRGE e/o l’esofago di Barrett e l’uso scorretto del concetto epidemiologico della “protezione” ha generato una notevole confusione su questo tema, determinando probabilmente una terapia non ottimale per alcuni pazienti. Le attuali evidenze sostengono il principio che l’infezione da H. pylori debba sempre essere eliminata quando riconosciuta. Tuttavia, l’infezione da H. pylori è divenuta via via più difficile da curare, in parte per l’emergenza di ceppi resistenti agli antibiotici. Nei Paesi occidentali, la tripla terapia a base di inibitori della pompa protonica, amoxicillina e claritromicina non ottiene più adeguati tassi di eradicazione e dovrà presto essere abbandonata. Questo regime terapeutico, quando impiegato, dovrebbe essere somministrato per 14 giorni. Anche i fluorochinolonici possono essere utili. Una terapia di 14 giorni è superiore a una terapia di 7 giorni. Tuttavia, in tutto il mondo si stanno diffondendo fenomeni di resistenza antibiotica anche a questi agenti. In quest’articolo vengono discusse le possibili terapie sostitutive e strategie alternative, incluse le terapie sequenziali, inibitori di pompa protonica ad alte dosi più amoxicillina e nuove terapie quadruplici.