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Minerva Gastroenterologica e Dietologica 2004 March;50(1):89-96

Copyright © 2004 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

Prevalence of antibodies against hepatitis C virus and hepatitis B coinfection in healthy population in Bulgaria. A seroepidemiological study

Atanasova M. V., Haydouchka I. A., Zlatev S. P., Stoilova Y. D., Iliev Y. T., Mateva N. G


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Obiettivo. L'epatite da virus C spesso si comporta da patologia silente e viene talvolta diagnostica solamente grazie ai test sierologici eseguiti di routine. Nel presente lavoro, abbiamo studiato nel siero di soggetti sani di età adulta la prevalenza degli anticorpi diretti contro il virus dell'epatite C, la prevalenza dei marker di concomitante infezione da epatite B e la presenza di eventuali fattori di rischio per la trasmissione di virus veicolati nel sangue.
Metodi. Abbiamo condotto uno studio descrittivo di prevalenza relativo al periodo 1999-2000. Un totale di 2211 soggetti sani selezionati da un'importante città della Bulgaria con criterio casuale (età compresa tra 10 e 69 anni, di entrambi i sessi) hanno fornito un consenso informato per la partecipazione a questo studio e hanno risposto a un questionario standardizzato. Sono stati prelevati dei campioni di siero, che sono stati in seguito analizzati mediante il metodo ELISA per la presenza di anticorpi diretti contro il virus dell'epatite C, di marker dell'infezione da virus dell'epatite B (HbsAg, anticorpi contro gli antigeni HBc e HBs), nonché di anticorpi contro HIV-1,2.
Risultati. In generale, la prevalenza sierica degli anticorpi diretti contro il virus dell'epatite C è risultata pari all'1,08%, valore che corrisponde ai dati inviati all'OMS riguardanti il totale della popolazione bulgara, nonché alla media dei dati ricavati dalla popolazione europea. È stata riscontrata una prevalenza sierica più elevata nelle fasce di popolazione di età più avanzata, con l'eccezione degli adolescenti, che hanno presentato un'elevata positività agli anticorpi contro il virus dell'epatite C. Una parte consistente dei soggetti risultati positivi alla ricerca degli anticorpi diretti contro il virus dell'epatite C ‹ il 62,5% ‹ presentava evidenze sierologiche di un'esposizione al virus dell'epatite B. La presenza di anticorpi contro il virus dell'epatite C ha mostrato una buona correlazione con i dati raccolti circa l'anamnesi patologica (interventi chirurgici, trasfusioni di sangue e precedenti malattie al fegato), nonché con il riscontro dei marker per l'epatite B. Per quanto riguarda la totalità della popolazione in esame, una percentuale di soggetti pari allo 0,68% è risultata positiva ai marker della concomitante infezione da virus dell'epatite C e B. Nessun soggetto è stato trovato sieropositivo per l'HIV-1,2.
Conclusioni. I risultati del presente studio suggeriscono la necessità di misure più efficaci per la prevenzione e il controllo dell'infezione da virus dell'epatite C, comprendenti uno screening focalizzato su diversi gruppi di popolazione, una precisa determinazione dei fattori di rischio per la trasmissione del virus dell'epatite C e una proposta di vaccinazione contro il virus dell'epatite B per gli individui positivi al virus dell'epatite C, al fine di ridurre l'elevato rischio di concomitante infezione da virus dell'epatite C e B.

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