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  FOCUS ON HEPATITIS C VIRUS INFECTIONS 

Minerva Gastroenterologica e Dietologica 2004 March;50(1):1-8

Copyright © 2004 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

The epidemiology of hepatitis C virus infection.An update for clinicians

Pellicano R., Mladenova I., Dimitrova S. M., Bruno C. M., Sciacca C., Rizzetto M.


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Lo sviluppo di metodiche sierologiche sensibili, atte all'identificazione di anticorpi rivolti verso epitopi strutturali e non del virus C dell'epatite (hepatitis C virus, HCV), ha permesso una rilevante riduzione dell'incidenza di epatiti post-trasfusionali.
A livello mondiale, l'attuale prevalenza dell'infezione è stimata essere del 3%. Circa 170 milioni di persone sono infettate, di queste 4 milioni negli USA e 5 nell'Europa Occidentale. La prevalenza in Europa é di circa l'1% ma varia geograficamente con un gradiente Nord-Sud, oscillando da valori di 0,5% nei Paesi Nordici al 2% nell'area Mediterranea. È molto difficile stimare accuratamente l'incidenza, considerato che molti pazienti con l'infezione acuta da HCV sono asintomatici e quindi non giungono all'osservazione diagnostica. Dati provenenti dagli USA riportano una riduzione dell'occorenza di nuovi casi per anno da 230000 negli anni '80 a 35 000 nel decennio successivo. Come conseguenza di ciò, dovrebbe essere osservato in futuro un decremento della prevalenza dell'infezione da HCV. Nonostante queste tendenze favorevoli, la prevalenza di malattia epatica causata da HCV è in aumento, ciò è dovuto al significativo ritardo, spesso 20 o più anni, tra l'acquisizione dell'infezione e la manifestazione clinica dell'epatopatia.
Benché la fonte dell'infezione e la modalità di trasmissione nella maggioranza dei casi rimangano materia di dibattito, l'HCV è trasmesso attraverso la via parenterale, in particolare trasfusioni, trapianto d'organo da donatore infetto o assunzione di stupefacenti per via endovenosa; il rischio di acquisizione per via sessuale è basso.
La mancanza di una profilassi vaccinale mette in risalto l'importanza delle strategie di prevenzione: l'identificazione dei soggetti infettati e dei fattori di rischio associati con l'acquisizione dell'HCV può permetterci di sviluppare sia programmi atti a ridurre l'incidenza dell'infezione e delle sue complicanze, sia modelli sanitari atti al trattamento delle patologie associate.

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