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Minerva Gastroenterologica e Dietologica 2003 September;49(3):217-24
Copyright © 2003 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Gallbladder cholesterol polyps and cholesterolosis
Sandri L., Colecchia A., Larocca A., Vestito A., Capodicasa S., Azzaroli F., Mazzella G., Mwangemi C., Roda E., Festi D.
La colesterolosi della colecisti consiste in un accumulo di esteri di colesterolo e trigliceridi nei macrofagi a livello della parete della colecisti e può essere sia in forma diffusa che polipoide. È stata riportata una prevalenza del 4-8%, particolarmente nel sesso maschile; i risultati riguardanti una relazione tra la colesterolosi e lo stile di vita sono controversi (consumo di alcool, abitudine al fumo), così come i parametri clinici e laboratoristici, come colesterolo sierico e l'indice di massa corporea. Ancora più controversa è la relazione con la litiasi della colecisti che è stata associata alla presenza di polipi di colesterolo solo in poche casistiche chirurgiche. Nei pazienti con colesterolosi è stato osservato un aumento nell'attività dell'enzima di esterificazione del colesterolo, a livello della mucosa della colecisti, che ha portato all'ipotesi di un aumento nel deposito di esteri di colesterolo a questo livello; l'ipotesi di un'alterazione nella composizione biliare in questi pazienti rimane da chiarire.
L'ultrasonografia è un metodo sensibile nella diagnosi di colesterolosi, anche se l'uso dell'eco-endoscopia sta diventando sempre più importante nella diagnosi differenziale tra lesioni polipoidi benigne e maligne.
Anche se in alcune casistiche i pazienti con polipi presentano un quadro clinico caratterizzato da sintomi biliari specifici, sia nella nostra esperienza che in altre, i sintomi sono aspecifici, essendo la frequenza di sintomi dispeptici comparabile a quella della popolazione generale. La storia naturale di questa lesione è generalmente benigna e per i polipi di dimensioni variabili da 6 a 10 mm è consigliabile un follow-up ecografico annuale.