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Minerva Gastroenterologica e Dietologica 2003 June;49(2):123-34
Copyright © 2003 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
L’approccio fisiopatologico nei disordini motori dell’esofago. Dalla diagnosi alle implicazioni terapeutiche
Valentini G., Ghittoni G., Spada C., Quondamacarlo C., Ruggeri M., Procaccini T., Guidi M.,Gasbarrini G., Rossi Z.
I disordini motori dell'esofago rappresentano un capitolo molto importante della patologia di questo organo; da un punto di vista esclusivamente clinico, essi si estrinsecano fondamentalmente mediante quattro specifici sintomi rappresentati dalla disfagia, dal dolore toracico non cardiaco, dalla pirosi retrosternale e dal rigurgito. Occorre sottolineare, però, che il dolore toracico e la disfagia non sono sintomi specifici di disturbi della motilità, dal momento che entrambi sono presenti in altre frequenti patologie esofagee, compresa l'esofagite peptica e quella infettiva.
Ovviamente perché tali sintomi possano essere ascritti ad una causa funzionale deve essere in primo luogo esclusa una patologia organica; quest'ultima viene in genere individuata abbastanza agevolmente tramite esami radiologici ed endoscopici nel caso che i sintomi siano rappresentati dalla disfagia, dalla pirosi e dal rigurgito, ed elettrocardiografici od angiografici nel caso in cui il sintomo sia rappresentato dal dolore toracico simil-anginoso. Per quanto riguarda invece la patologia funzionale esofagea, essa viene studiata principalmente con vari strumenti tra cui la pH-metria e la monometria; quest'ultima rappresenta l'indagine chiave su cui si fondano i criteri diagnostici dei principali disordini motori esofagei.
Scopo di questo lavoro è di descrivere, dopo un'attenta revisione della letteratura, i principali disordini motori esofagei, sia primitivi che secondari, sottolineandone soprattutto l'approccio fisiopatologico, che tanta importanza ha nella diagnosi e nelle eventuali implicazioni terapeutiche.