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OBESITÀ: LE NUOVE METODOLOGIE DIETOTERAPICHE
Minerva Gastroenterologica e Dietologica 2001 December;47(4):163-8
Copyright © 2001 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Caratteristiche neuroendocrine dell’obesità
Ferrari E., Cravello L., Precerutti S., Camozzi D., Ferrari A. A., Magri F.
Obiettivo. Sono state più volte descritte nei soggetti obesi anomalie ipotalamiche interessanti sia il comportamento alimentare sia diverse funzioni endocrine e vegetative, ma il loro reale significato non è stato ancora completamente chiarito. Scopo del nostro studio è stata la valutazione simultanea di diverse funzioni endocrine in donne affette da obesità primitiva.
Metodi. Sono state studiate 30 donne obese di età giovane-adulta con distribuzione dell'adipe di tipo centrale, e 16 controlli normopeso. In tutti i soggetti sono stati simultaneamente studiati i ritmi circadiani della temperatura orale e di melatonina, ACTH, cortisolo, GH e prolattina, mediante prelievi ematici eseguiti ogni 2 ore durante la notte e ogni 4 ore durante il giorno.
Risultati. I livelli medi di temperatura orale dei soggetti obesi erano più bassi nelle obese rispetto alle donne normopeso.
Anche i valori circadiani della melatonina plasmatica erano più bassi nelle obese rispetto ai controlli, ma nelle prime la secrezione diurna di melatonina non era completamente soppressa. Il profilo circadiano di ACTH e cortisolo era simile nei due gruppi considerati, mentre la curva circadiana del GH risultava nettamente appiattita nelle obese rispetto alle donne normopeso
Conclusioni. I risultati ottenuti si accordano con l'ipotesi dell'esistenza di alterazioni neurotrasmettitoriali centrali nell'obesità primitiva. In particolare, la compromissione della secrezione somatotropinica e la riduzione della temperatura orale suggeriscono l'esistenza di deficit delle vie noradrenergiche e serotoninergiche centrali implicate sia nella regolazione di numerose funzioni neuroendocrine, quali quella ipofiso-gonadica, sia nel controllo del senso di sazietà.