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Minerva Gastroenterologica e Dietologica 2002 December;48(4):309-18
Copyright © 2002 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Implicazioni fisiopatologiche e terapeutiche del monossido di azoto in epatologia
Battista S., Bar F., Pollet C., Mengozzi G., Molino G.
La via metabolica L-arginina/monossido di azoto (NO) svolge un ruolo di primaria importanza nella regolazione di numerose funzioni cellulari. D'altro canto, esiste un numero crescente di condizioni fisiopatologiche nelle quali la precisa conoscenza dello stato di attivazione della via metabolica dell'NO potrebbe rivelarsi di aiuto nella comprensione dei meccanismi coinvolti nello sviluppo delle malattie, nella loro prevenzione e trattamento. Tra esse sono da annoverare parecchi disordini epatici, come la cirrosi associata alla circolazione iperdinamica e all'ipertensione portale, il danno da ischemia-riperfusione durante il trapianto di fegato, e alcune malattie colestatiche croniche. Nell'insieme l'NO sembra svolgere un ruolo ambivalente in tali processi morbosi: da un lato esercita effetti benefici e di protezione, legati in primo luogo alle sue proprietà vasoattive e mediati dalla vasodilatazione, dall'azione antitrombotica, dall'inibizione dell'adesione dei neutrofili e dall'inibizione dell'apoptosi; dall'altro, attraverso la generazione di intermedi radicalici estremamente reattivi e tossici, determina effetti deleteri e dannosi. In questa rassegna, la discussione è volta agli aspetti inerenti le implicazioni dell'NO nell'omeostasi epatica e nella patogenesi di alcune rilevanti sindromi cliniche in epatologia, anche in considerazione dei possibili impieghi terapeutici.