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REVIEW
Minerva Gastroenterologica e Dietologica 1999 September;45(3):215-24
Copyright © 1999 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese, Italiano
È utile l’interferone nella cirrosi epatica da virus C ?
Mecenate F., Conti L. R., Massini R.
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Gli Autori hanno effettuato una revisione della letteratura più recente riguardante l'uso dell'interferone alfa e beta nei pazienti con cirrosi epatica da HCV. Un'ampia casistica costituita da dieci trial ha soddisfatto i criteri di inclusione nello studio. In essa sono stati valutati: il grado di risposta completa (normalizzazione delle transaminasi), la risposta sostenuta al follow-up, la clearance della viremia. In 9 lavori su 10 è stato usato interferon alfa, in uno interferon beta, con dosaggi variabili e per una durata di somministrazione differente secondo i vari studi. In totale sono stati esaminati 539 pazienti affetti da epatite cronica o cirrosi. Di essi 245 erano affetti da cirrosi. 65/245 (26,5%) hanno avuto una risposta completa, 17/245 (7%) una risposta sostenuta. La clearance della viremia, nei lavori in cui era riportato tale dato, si è osservata in non più del 75% dei responder. I migliori risultati sono stati raggiunti quando è stato possibile usare dosi di IFN più elevate (fino a 6 MU ¥3 ) e per una durata di tempo oltre i 12 mesi, senza causare importanti effetti collaterali. Le pur basse percentuali di pazienti con risposta sostenuta (7%) non devono scoraggiare l'impiego dell'IFN, alla luce di recenti e significative segnalazioni secondo le quali tale terapia assicurerebbe in molti casi un rallentamento della progressione istologica della malattia e una minor incidenza di sviluppo di epatocarcinoma che, traducendosi in prolungata sopravvivenza e minor ricorso a ospedalizzazioni, potrebbe giustificare il suo uso, anche se assai dispendioso.