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Esperienze Dermatologiche 2012 December;14(4):139-43
Copyright © 2013 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Identificazione di parametri periferici di stress ossidativo in pazienti con vitiligine generalizzata
La Vecchia M. 1, Pistone G. 1, Dell’anna M. L. 2, Picardo M. 2, Bongiorno M. R. 1
1 Dipartimento di Dermatologia, Università di Palermo, Palermo, Italia; 2 Dipartimento di Fisiopatologia cutanea, Istituto Dermatologico del San Gallicano, Roma, Italia
La vitiligine ha un’eziopatogenesi multifattoriale in cui, oltre ai fattori genetici, sono chiamati in causa il ruolo dello stress ossidativo e la presenza di un danno intrinseco dei melanociti. L’alterazione dello stato redox è stato osservato non solo nei melanociti, ma anche nelle cellule mononucleate del sangue periferico (peripheral blood mononuclear cell, PMBC). Basandoci su questi presupposti eziopatogenetici, noi abbiamo condotto uno studio con l’obiettivo di determinare uno o più parametri biochimici che identificassero la malattia in fase attiva con il fine di definire un indice sistemico di evoluzione della malattia correlato al sistema ossido riduttivo. I parametri biochimici analizzati su plasma e sui PMBC sono: l’attività enzimatica della catalasi, l’attività enzimatica della superossido dismutasi, la quantità di specie radicaliche prodotta. La capacità antiossidante totale, determinata mediante BAP test, è stata misurata solo su plasma. I nostri risultati indicano che l’attività enzimatica di entrambe le proteine a livello plasmatico non correla con le caratteristiche cliniche dei pazienti. Al contrario, è possibile riscontrare una buona correlazione tra le attività dei due enzimi antiossidanti a livello linfomonocitario. La produzione di ROS è minore nei soggetti con vitiligine in fase stabile o regressiva rispetto a quella riscontrata nei PBMC dei soggetti con vitiligine in fase attiva. I pazienti con malattia in fase progressiva al momento del prelievo, sono caratterizzati da valori minori di BAP, mentre i pazienti in fase di stabilità o ripigmentazione, al momento del prelievo, presentano valori di BAP maggiori. Alla luce dei dati sino ad ora ottenuti ipotizziamo dunque che le alterazioni siano imputabili ad un difetto metabolico di cellule funzionalmente attive e competenti per la totalità dei metabolismi essenziali, quali i PBMC.