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DISORDINI DELLA PIGMENTAZIONE
Giornale Italiano di Dermatologia e Venereologia 2010 February;145(1):57-78
Copyright © 2010 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Trattamento topico e approcci combinati per la vitiligine: novità e sviluppi
Hossani-Madani A. R., Halder R. M. ✉
Department of Dermatology, Howard University College of Medicine, Washington, DC, USA
Nonostante siano state effettuate numerose ricerche nell'ambito della patogenesi della vitiligine, una causa precisa non è stata ancora identificata. Le ipotesi prevalenti includono teorie autoimmuni, genetiche, neurogeniche, dell'auto-distruzione, legate a deficit di fattori di crescita, virali e quella “convergente”, che hanno costituito la base per la formulazione del trattamento farmacologico. Le terapie topiche hanno costituito la pietra miliare del trattamento della vitiligine, con o senza la fotochemioterapia. I trattamenti topici impiegati nella vitiligine comprendono gli steroidi, gli inibitori della calcineurina, gli analoghi della vitamina D, la pseudocatalasi, e gli agenti depigmentanti. Terapie di combinazione sono impiegate per migliorare il tasso di successo della repigmentazione. In questo articolo, gli Autori hanno esaminato trials controllati randomizzati che hanno utilizzato trattamenti topici in monoterapia o in terapia di combinazione. Sebbene lo psoralene e la kellina siano impiegati come agenti topici, in combinazione con radiazioni UV, gli Autori non hanno incluso questi agenti nella revisione della Letteratura, a causa dell'impossibilità di utilizzarli in monoterapia. Gli Autori hanno, inoltre, escluso agenti topici più raramente utilizzati o inefficaci, come la melagenina, la fenilalanina ad uso topico, la L-DOPA ad uso topico, il coaltar, l'olio forte di anacar e il minoxidil ad uso topico. In base alle attuali linee guida, si dovrebbe tentare una terapia topica con corticosteroidi potenti o molto potenti, oppure con inibitori della calcineurina per meno di due mesi come trattamento della vitiligine localizzata (<20% della superficie cutanea). Le combinazioni di corticosteroidi topici con laser ad eccimeri e UVA sembrerebbero essere più efficaci dei soli steroidi. La pseudocatalasi in associazione con NB-UVB non sembrerebbe essere più efficace rispetto al placebo con NB-UVB. Lecombinazioni di analoghi della vitamina D presentano differenti gradi di efficacia in base al tipo impiegato e al tipo di luce UV. Anche l'efficacia delle combinazioni di inibitori della calcineurina varia in base al tipo utilizzato e alla luce UV associata, essendo il tacrolimus più efficace con il laser ad eccimeri. Il pimecrolimus si è dimostrato efficace con NB-UVB ed il laser ad eccimeri su lesioni facciali e su microabrasioni cutanee in aree localizzate.