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Giornale Italiano di Dermatologia e Venereologia 1999 April;134(2):99-113
Copyright © 1999 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
La dermatite artefatta
Angelini G., Bonamonte D.
Università degli Studi - Bari, II Clinica Dermatologica, Policlinico
Le dermatiti artefatte o simulate sono affezioni autoprovocate con mezzi vari e per fini diversi. La simulazione di malattia può essere motivata da intenti illeciti: sfuggire a doveri vari o a pene detentive, oppure trarre vantaggi da situazioni di carattere professionale. In questo caso i simulatori sono consci della propria azione e degli scopi che la motivano.
Al contrario, vi sono soggetti la cui patomimia è dettata da problemi psichiatrici. In questa evenienza la motivazione intrinseca delle lesioni è diversa: il soggetto intende richiamare su di sè l’attenzione delle persone che lo circondano e del medico stesso, oppure reagisce a situazioni ambientali difficili o sfavorevoli mediante involontaria somatizzazione a livello cutaneo. Questi simulatori inconsci sono prevalentemente di sesso femminile. Gli artefatti cutanei da intenti illeciti, allo scopo di trarre vantaggi di natura varia, sono simulazioni vere. Le lesioni provocate inconsciamente da soggetti con disturbi psicologici, senza interessi venali, sono dette patomimie. Oltre a questi due gruppi, quello della simulazione vera e quello della patomimia, esiste un terzo gruppo di dermatosi autoprovocate, quello dei disordini comportamentali, e cioè di alcune abitudini coercitive (escoriazioni, tic) evidenti in soggetti consci che nella grande maggioranza dei casi confessano prontamente l’urgenza dell’azione autolesiva. La dermatite artefatta si osserva anche nei bambini, e le finalità che la sostengono sono anche in questo caso a tipo inconscio o miranti a scopi (non venali) ben precisi.
Nel lavoro vengono prese in considerazione le varie forme cliniche e i criteri diagnostici della dermatite artefatta.