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CASI CLINICI   

Chirurgia 2012 October;25(5):397-400

Copyright © 2012 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano

Rottura spontanea di angioma epatico gigante: trattamento di un caso clinico

Lo Storto G., Frasca M., Cinquesanti L., Melino R., Montini F., Di Millo M., Di Gioia G., Tricarico F.

Dipartimento di Chirurgia Generale II ad Indirizzo d’Urgenza, Azienda Ospedaliero-Universitaria, Ospedali Riuniti di Foggia, Foggia, Italia


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Gli angiomi epatici rappresentano la neoplasia del fegato più frequente. Generalmente di piccoli dimensioni e asintomatici, se ne riconoscono forme definite” giganti” quando hanno dimensioni superiori ai 5 cm. Queste ultime generalmente si accompagnano a disturbi clinici, in particolare a dolore addominale e seppur raramente, a complicanze (rottura, emorragia) che ne giustificano il trattamento chirurgico come soluzione terapeutica. La scelta del tipo di intervento chirurgico (resezione vs enucleazione) è influenzata sia dalle dimensioni che dalla localizzazione della lesione. Trattandosi di lesione benigna deve prevalere la scelta che risparmi il più possibile il parenchima sano. L’ ecografia intraoperatoria modifica il tipo di resezione chirurgica nel 35% dei casi; per tale motivo il suo impiego è diventato indispensabile. Presentiamo il caso di una donna di 65 anni, affetta da rottura spontanea di angioma epatico. Gli esame strumentali (ETG e TC addome) mostrano una voluminosa emorragia intraepatica di oltre 15 cm di diametro che occupa gran parte del lobo di sinistra. Prima dell’intervento, la paziente è stata sottoposta ad embolizzazione dell’arteria epatica sinistra allo scopo di bloccare la fonte di emorragia, preparare la paziente ad intervento d’elezione, e ridurre il sanguinamento intraoperatorio. Il trattamento chirurgicoha previsto l’esecuzione di un epatectomia sinistra. Il decorso post operatorio è stato regolare; la paziente è stata dimessa in 8 g.p.

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