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Chirurgia 2010 June;23(3):71-4
Copyright © 2010 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Tumore gigante fibroso solitario con area cistica del mediastino anteriore
Gong L. 1, Li Y-H. 1, Yan X-L. 2, Bai J-J. 3, Liu X-Y. 1, Lu Q. 2, Zhu S-J. 1, Han X-J. 1, Yao L. 1, Zhang W. 1
1 Department of Pathology, Tangdu Hospital, The Fourth Military Medical University, Xi’an, P.R China 2 Department of Thoracic Surgery, Tangdu Hospital, The Fourth Military Medical University, Xi’an, P.R China 3 Department of Radiology, Tangdu Hospital, The Fourth Military Medical University, Xi’an, P.R China
Il tumore fibroso solitario (solitari fibrous tumor, SFT) è una rara neoplasia a cellule fusiformi che originariamente si pensava fosse ristretta alla pleura. Esso colpisce gli adulti e più comunemente è localizzato alla pleura, ma sono state descritte altre localizzazioni, tra cui quella polmonare, delle cavità nasali e mediastinica. Gli autori descrivono il caso di un soggetto di sesso maschile di 41 anni d’età che era giunto alla loro osservazione con dispnea e difficoltà respiratorie. La tomografia computerizzata ha evidenziato la presenza di una massa gigante cistico-solida (17 ¥ 16 ¥ 16 cm) nella cavità toracica. Durante l’intervento chirurgico è stato possibile verificare che la massa prendeva origine dal mediastino anteriore. L’indagine microscopica ha evidenziato come il tumore fosse costituito da cellule fusiformi organizzate con aspetto insolito di accrescimento, con alternanza di aree iper- e ipo-cellulari. Vi era inoltre assenza di figure mitotiche. L’indagine immunoistochimica ha rivelato che le cellule tumorali erano positive per vicentina, CD34, CD99 e Bcl-2. Di conseguenza, gli autori hanno fatto diagnosi di SFT. Viste le dimensioni del tumore è stato raccomandato un follow-up a lungo termine. Attualmente il paziente gode di buona salute a distanza di cinque mesi dall’intervento. In conclusione, è estremamente raro che un SFT gigante con aree cistiche compaia nel mediastino anteriore. La diagnosi è stata possibile principalmente grazie all’esame istologico e alle caratteristiche immunoistochimiche. Si dovrebbe prendere in considerazione il follow-up clinico a lungo termine, visto il potenziale comportamento biologicamente avverso.