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Chirurgia 2009 February;22(1):17-23

Copyright © 2009 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

La valutazione del rischio chirurgico e la chirurgia d’urgenza delle neoplasie del colon-retto

Ammenti M.

Ospedale “Santo Spirito” Casale Monferrato, Alessandria, Italia


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Il cancro del colon-retto (CCR) continua a mantenere un forte impatto sociale1 nel mondo occidentale, occupando i primi posti tra le neoplasie in ordine di frequenza2 ed il secondo posto come causa di mortalità per neoplasia dopo il cancro del polmone nell’uomo e il cancro della mammella nella donna. Nel 30% dei casi il CCR esordisce con una sua complicazione che nella maggior parte dei casi è rappresentata dall’occlusione (circa l’80%) e nei rimanenti casi dalla perforazione nella sede del tumore (20%). L’occlusione è associata alla perforazione (diastasica) nel 5% dei casi. L’emorragia massiva è rara. La valutazione del rischio chirurgico rappresenta un aspetto importante nella scelta di sottoporre il paziente a chirurgia d’urgenza per CCR e del tipo di intervento da adottare. Tale valutazione comprende l’analisi dei fattori di rischio operatorio che si associano ad una maggiore morbidità e mortalità postoperatorie e può avvalersi di modelli predittivi per il calcolo del rischio chirurgico. Come evidenziano le linee guida attuali, un trattamento mirato al controllo della complicazione e un trattamento radicale oncologico devono essere eseguiti se possibile, rifacendosi ai criteri oncologici ormai codificati per le forme non complicate. Una chirurgia curativa può essere realizzata in urgenza con livelli accettabili di morbidità e mortalità confrontabili con quelli dei pazienti operati in elezione. Mentre per le localizzazioni destre il trattamento di scelta consiste in un’emicolectomia destra o destra allargata, per il colon sinistro esistono sempre diverse opzioni chirurgiche che devono essere valutate sulla base delle condizioni cliniche del paziente, dei reperti intraoperatori e del tipo di complicazione, delle preferenze e delle capacità tecniche del chirurgo, nonchè delle risorse della struttura ricevente.

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