![]() |
JOURNAL TOOLS |
Opzioni di pubblicazione |
eTOC |
Per abbonarsi |
Sottometti un articolo |
Segnala alla tua biblioteca |
ARTICLE TOOLS |
Estratti |
Permessi |
Share |


I TUOI DATI
I TUOI ORDINI
CESTINO ACQUISTI
N. prodotti: 0
Totale ordine: € 0,00
COME ORDINARE
I TUOI ABBONAMENTI
I TUOI ARTICOLI
I TUOI EBOOK
COUPON
ACCESSIBILITÀ
ARTICOLI ORIGINALI
Chirurgia 2003 August;16(4):139-42
Copyright © 2003 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Totally implantable venous devices in clinical oncological practice. A single institution experience
Lenna G., Bondurri A., Garassino M. C., Delconte C., Bareggi C., Monestiroli U. M., Cerioli C., Pancera G.
Obiettivo. L'impianto di cateteri venosi centrali a lungo termine è diventata pratica di scelta nei pazienti oncologici da sottoporre a prolungate terapie infusionali, sia per chemioterapia sia per terapie di supporto. La letteratura abbonda di segnalazioni di complicanze dell'incannulamento percutaneo, ma la loro bassa incidenza rende conto dell'aumentato uso di questi presidi nella pratica clinica.
Metodi. Gli Autori riportano la loro esperienza su 125 pazienti consecutivi. Vengono descritte sia la tecnica d'incannulamento e impianto totalmente sottocutaneo di cateteri a camere, sia la loro successiva gestione e/a manutenzione.
Risultati. Le complicanze precoci comprendono pneumotorace (4%); sanguinamento e/o ematoma di ferita (1,5%); malposizione del catetere (0,8%). Le complicanze tardive comprendono infezione locale e/o sepsi (4%); trombosi della succlavia (3,2%); ostruzione del catetere (0,8%).
Conclusioni. L'impianto e l'uso prolungato dei cateteri venosi centrali con camera totalmente sottocutanea presentano bassi tassi di complicanze e costituiscono un sistema sicuro e ben tollerato per l'impiego di chemioterapie e terapie di supporto protratte.