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ARTICOLI ORIGINALI   

Chirurgia 2001 December;14(6):197-204

Copyright © 2001 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano

Le sepsi addominali iatrogene nella chirurgia delle vie biliari

Caputo P. P., Zuccon W., Faccini M., Manelli A., Bonandrini L.


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Obiettivo. Gli Autori hanno riportato la casistica di complicanze legate alle manovre chirurgiche sulle vie biliari e le relative valutazioni cliniche e terapeutiche, con particolare riguardo alla terapia antibiotica mirata.
Metodi. Sono stati considerati 33 casi trattati negli ultimi 8 anni. I pazienti avevano un'età media di 65 anni; 21 erano di sesso femminile e 12 maschile. La degenza media è stata di 45,5 giorni; 18 pazienti sono stati ricoverati in regime di urgenza. Dei 33 pazienti, 18 sono stati colecistectomizzati (9 per via tradizionale, 9 per via videolaparoscopica) per colecistite litiasica (17 casi) e ittero ostruttivo (1 caso), 13 le derivazioni della via biliare per tumori pancreatici (10 coledoco-duodeno-anastomosi, 3 coledoco-digiuno-anastomosi), 2 le colecistendesi in pazienti affetti da carcinoma epatico-coledocico. Ventisette pazienti sono stati sottoposti a ERCP. I pazienti sono stati trattati con ipernutrizione parenterale precoce o tardiva a seconda della comparsa del quadro febbrile.
Risultati. Dei 18 casi operati di colecistectomia, 9 pazienti hanno riportato una lesione del coledoco da causticazione (6 in videolaparoscopia, 3 in tradizionale), 6 riportavano dotti cistici beanti (3 in videolaparoscopia, 3 in tradizionale) e in 3 casi si riscontrava un dotto biliare anomalo nel corso dell'intervento tradizionale. In 13 casi si procedeva a confezionamento di una derivazione biliare successivamente complicata da deiscenza dell'anastomosi. Il reintervento si è reso necessario in 12 casi; un paziente è deceduto.
Considerazioni. Sono state discusse le teorie eziopatogenetiche responsabili delle complicanze infettive, gli agenti batterici responsabili e le relative note di terapia antibatterica mirata; il trattamento antibiotico di scelta è stato basato sull'utilizzo sia di un monofarmaco che di associazione farmacologia. Nella maggior parte dei casi la risoluzione della sepsi si è avuta con la variazione della terapia antibiotica sulla base dell'emocoltura.
Conclusioni. È stata posta l'attenzione sull'approccio diagnostico e terapeutico, sui tempi medi di degenza e sul costo sanitario considerando, in termini di convenienza economica, un trattamento chirurgico precoce il quale, però, non sempre garantisce un nuovo stato di salute del paziente. Da queste considerazioni è possibile desumere come possa essere talvolta difficile compatire il criterio di economia sanitaria con il criterio clinico puro di minor aggressività.

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