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EDITORIALE   

Chirurgia Del Piede 2000 September;24(3):173-86

Copyright © 2000 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano

Dalla Grice all’endortesi

Pisani G.


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Premessi concetti, indicazioni e tecnica dell'artrorisi di Green-Grice della sotto-astragalica, viene fatto riferimento all'intervento di «calcaneo-stop» proposto da Recaredo Alvarez nel 1970, da me successivamente modificato e nel mezzo di risi (endortesi calcaneale) e nel posizionamento del mezzo di risi stesso: comunque nel concetto di risi extra-articolare ed extrasenotarsica nel trattamento del piede valgo evolutivo dell'infanzia in cui il valgo di calcagno è denominatore comune ai suoi diversi quadri anatomo-clinici: (piede calcaneo-valgo, cavo-valgo, piatto-valgo).
Nel corso di un'esperienza ormai ventennale di utilizzo dell'endortesi, personalmente è emersa la convinzione che, più che per effetto meccanico, la correzione della deformità avvenga, nel solo utilizzo dell'endortesi, per meccanismo propriocettivo indotto dal mezzo di risi nel seno del tarso. Ricerche relative alla rappresentazione nervosa propriocettiva del seno stesso (Freeman e Wyke; Miralles; Valenti; De Wulf; Conte, Giannini, Marcacci , Girolami; De Palma) potrebbero avvalorare l'ipotesi desunta da osservazioni cliniche. Da questo il successivo passaggio alla «biofeedback» artrorisi, risi con vite AO a pavimento del seno del tarso, senza effetto meccanico, in quei dismorfismi del piede cui è stato fatto riferimento, in particolare piede calcaneo-valgo, come espressione di una turbativa del normale percorso evolutivo ontomorfogenetico. In 14 casi in cui da un lato era stato utilizzata la classica endortesi e dall'altra la «biofeedback» artrorisi i risultati furono del tutto sovrapponibili.
È ovvio che in altri quadri (astragalo verticale, piede sinostosico o spastico o miogeno o dismetrico tarsale, ecc.) e come tempo complementare, artrorisi endosenotarsiche (Viladot, Valenti, Franchin, Giannini, Addante, ecc.) meglio garantiscono, meccanicamente, la stabilizzazione dei nuovi rapporti astragalo-calcaneali ottenuti in corso di interventi correttivi; né il possibile danno da esse indotto a livello di strutture endosenotarsiche è di rilievo in rapporto al danno comunque intervenuto in corso dell'intervento correttivo stesso.

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