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Rivista Italiana di Chirurgia Maxillo-Facciale 2004 August-December;15(2-3):113-6
Copyright © 2005 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Chirurgia ricostruttiva dei difetti della cresta alveolare mandibolare: nuova metodica
De Ponte F. S. 1, Santamaria S. 1, Marasco M. 2, Nastro Siniscalchi E. 3
1 U Department of Odontostomatology and Maxillo Facial Surgery, University of Messina, Italy 2 U.O.S. of Maxillo Facial Surgery A.O.U. G. Martino Messina, Italy 3 Private Practice
La presenza di difetti ossei residuati a chirurgia oncologica del cavo orale rappresenta un aspetto di non secondaria importanza nella gestione del paziente oncologico. La chirurgia escissionale delle lesioni intraorali si pone, infatti, quale obiettivo primario, non solo l’asportazione della lesione con adeguati margini di radicalità, ma anche, il ripristino, ove possibile, della funzione e dell’estetica. A tale scopo ci si avvale di diverse tecniche ricostruttive, la cui scelta dipende essenzialmente dalle dimensioni della lesione e, quindi, del difetto che ne residua. Per i piccoli difetti osteomucosi le opzioni ricostruttive sono rappresentate da lembi locali: naso-labiale, buccinatore, platisma, lembo di muscolo ioglosso. Per i grandi difetti, la scelta ricostruttiva, ugualmente ampia, ricade su lembi loco-regionali peduncolati, quali lembi di muscolo sternocleidomastoideo, grande pettorale, latissimus dorsi, e unità funzionali multitissutali trasposte nella variante microvascolare libera. I tumori della mucosa alveolare rappresentano il terzo tipo più frequente dei k del cavo orale. Questi richiedono un’ampia escissione della lesione spesso seguita da mandibulectomia marginale. In questo lavoro viene presentato un caso di ca della mucosa alveolare inferiore trattato mediante mandibulectomia marginale con ricostruzione del difetto residuo mediante lembo di muscolo genioioideo. La tecnica rappresenta una metodica innovativa che si aggiunge alla vasta gamma di opzioni ricostruttive fornitaci dalla letteratura. Si vuole in particolar modo sottolineare la facilità di esecuzione della tecnica e la bassa morbilità non prevedendo trasposizioni di tessuto da siti donatori.