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CASI CLINICI   

Rivista Italiana di Chirurgia Maxillo-Facciale 2004 August-December;15(2-3):87-93

Copyright © 2005 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

La sindrome di Griesel

Corbacelli A., Ladisa R., Cutilli T.

Department of Maxillo Facial Surgery University of L’Aquila, L’Aquila


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La Sindrome di Griesel è una rara patologia caratterizzata da sublussazione rotatoria atlanto-assiale secondaria a processi flogistici oro-rino-faringei propagatisi per via linfatica nella regione prevertebrale. Sono stati segnalati anche casi osservati dopo interventi di chirurgia adenotonsillare L’età di massima incidenza si colloca tra i 6 ed i 12 anni. Fielding e coll. nel 1977 hanno elaborato una classificazione, tuttora seguita, che definisce, secondo un criterio di gravità crescente, quattro tipi di sublussazione della giunzione atlo-occipitale. Il trattamento primario della sindrome è medico e basato sulla terapia antibiotica mirata; la sublussazione viene ridotta contestualmente mediante fisioterapia.
L’interesse per la Sindrome nasce dal fatto che essa può costituire, nei casi inveterati, un vero e proprio modello di studio del sistema integrato colonna cervicale - apparato craniomandibolare e offrire la possibilità di valutare le ripercussioni sul sistema craniomandibolare di alterazioni insorte in prima istanza a livello della colonna.
Gli Autori riportano 4 casi , 2 di sesso maschile e 2 di sesso femminile, di età compresa tra 8 e 15 anni, affetti da sindrome di Grisel. Tre pazienti erano stati già trattati in precedenza presso una Divisione di Neurochirurgia. Nel quarto caso, affetto da una forma inveterata non trattata, è stato eseguito uno studio diagnostico approfondito mirato a valutare le ripercussioni sull’assetto scheletrico e muscolare cranio-maxillo-facciale della grave alterazione atlo-occipitale.
L’analisi dei dati clinici dei primi tre casi, e in particolare le ripercussioni sul sistema muscolo scheletrico cranio-maxillo-facciale della alterazione del sistema atlo-occipitale comparse nella prima infanzia, dimostrano in modo ineccepibile che tutto il sistema muscolo-scheletrico cranio-maxillo-mandibolo-io-cervico-vertebrale è un sistema integrato.
Dallo studio del quarto caso, nel quale le alterazioni erano inveterate, emerge come la stabilizzazione del processo, e quindi dell’asimmetria atlo-occipitale e del basicranio, possa evolvere nel tempo inducendo asimmetrie muscoloscheletriche ed alterazioni occlusali. Nel caso specifico, una asimmetria mandibolare con morso crociato e sublussazione dell’ATM.

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