![]() |
ARTICLE TOOLS |
Estratti |
Permessi |
Share |


I TUOI DATI
I TUOI ORDINI
CESTINO ACQUISTI
N. prodotti: 0
Totale ordine: € 0,00
COME ORDINARE
I TUOI ABBONAMENTI
I TUOI ARTICOLI
I TUOI EBOOK
COUPON
ACCESSIBILITÀ
ARTICOLI ORIGINALI
Rivista Italiana di Chirurgia Maxillo-Facciale 2002 August;13(2):69-73
Copyright © 2003 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
I lembi liberi rivascolarizzati nell’osteoradionecrosi della mandibola
Cortelazzi R. 1, Minervini C. 3, Bucaria V. 3, Turco M. 2, Urbani U. 2
1 Unit of Maxillo-Facial Surgery 2 Specialization School of Maxillo-Facial Surgery 3 Operative Unit of Plastic and Reconstructive Surgery University of Bari, Bari
L’osteoradionecrosi (ORN) delle basi mascellari divenne più frequente a partire dal 1950, quando il trattamento radioterapico per le neoplasie maligne del cavo orale cominciò ad essere impiegato su un numero sempre crescente di pazienti. In questo lavoro, gli Autori riferiscono la loro esperienza nel trattamento di questa difficile complicanza. Le basi biologiche dell’ORN sono da ricercare nel danno primario indotto dalle radiazioni sul letto vascolare, con conseguente bassa tensione di ossigeno e ridotte capacità riparative dei tessuti coinvolti. La possibilità di trasferire tessuto vitale, con il suo apporto vascolare indipendente, rappresenta quindi un’opzione di trattamento ottimale.
Viene presentata la documentazione relativa a 5 casi di ORN mandibolare. I pazienti, di sesso maschile ed età compresa tra i 55 ed i 67 anni, si erano sottoposti a radioterapia per il trattamento di tumori maligni primitivi del cavo orale. In tutti i casi si è proceduto a resezione radicale del tessuto necrotico e ricostruzione primaria di tipo microchirurgico del difetto con l’allestimento di 2 lembi radiali osteo-fascio-cutanei di avambraccio, un lembo scapolare osteo-setto-cutaneo e 2 lembi di fibula, nelle varianti osteo-setto-cutanea ed osteo-muscolare.
La durata media del follow-up è stata di 30 mesi. Non si è evidenziata alcuna recidiva della patologia, non si sono registrate complicanze a carico dei lembi trasferiti ed i pazienti hanno rapidamente beneficiato di una remissione completa della sintomatologia.
L’ampia escissione del tessuto necrotico e la ricostruzione microchirurgica primaria rappresentano un piano di trattamento ottimale nei casi avanzati di ORN delle basi mascellari. Tuttavia, nella gestione di questi pazienti è ancora più importante porre corrette indicazioni, soprattutto nella scelta tra il trattamento conservativo e quello radicale.