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Rivista Italiana di Chirurgia Maxillo-Facciale 2001 December;12(3):177-82
Copyright © 2002 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Aspergillosi dei seni paranasali
Padula E., Cusino C., Brunello M.
From the Department of Maxillo-Facial Surgery and Dentistry Hospital S. Bortolo, Vicenza (Italy)
Lo scopo del presente lavoro è quello di evidenziare i rischi connessi al trattamento endodontico dei denti mascellari superiori per via delle possibili complicazioni in caso di penetrazione di cemento canalare nel seno mascellare. La possibile conseguenza è l’aspergillosi dei seni paranasali che talvolta può rappresentare una complicazione ad esito letale. L’aspergillosi è dovuta ad un’infezione micotica che può essere osservata in pazienti con deficit immunitari, patologie otorinolaringoiatriche che determinino flogosi locale cronica ma anche in soggetti sani. Le nostre osservazioni cliniche riguardano un considerevole numero di pazienti affetti da aspergillosi dei seni paranasali in conseguenza di trattamenti endodontici sui denti antrali con inoculazione di cemento nel seno mascellare e trattati nel nostro Reparto negli ultimi 10 anni. I pazienti osservati erano prevalentemente soggetti adulti, sani e privi di deficit immunitari recentemente trattati endodonticamente dal proprio dentista e che avevano presentato sintomi quali dolore mascellare, cefalea e rinorrea. La ragione di tale infezione è collegata alla crescita dei miceti in presenza dei materiali comunemente utilizzati nei trattamenti endodontici. Le conseguenze dei casi di aspergillosi osservati nel nostro Reparto sono di varia gravità ed in 1 caso si è avuta la perdita del paziente per infezione diffusasi al seno frontale ed all’encefalo. Il nostro approccio chirurgico è rappresentato principalmente dall’intervento di Caldwell-Luc benché altri Autori descrivano tecniche di trattamento per via endoscopica. La terapia medica, complementare alla chirurgia, è regolarmente associata mediante Amfotericina B protetta in dosi di 4-5 mg/kg/die o Itraconazolo in dosi di 200-300 mg/die a stomaco pieno per un periodo di 3 mesi per ciascun farmaco.