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CASI CLINICI   

Rivista Italiana di Chirurgia Maxillo-Facciale 2001 December;12(3):169-75

Copyright © 2002 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

Ruolo dello stenting nel trattamento endovascolare delle emorragie acute da infiltrazione neoplastica delle carotidi

Castellan L., Causin F., Perini S., Padula E.

From the Institute of Neuroradiology * Maxillo-Facial Surgery Department, “S. Bortolo” Hospital, Vicenza, Italy


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La rot­tu­ra del­la caro­tide dovu­ta è ­una ­grave com­pli­can­za ­nei pazien­ti affet­ti da tumo­ri ­del col­lo. In ques­to lavo­ro ven­go­no descrit­ti dif­fe­ren­ti tec­niche endo­vas­co­la­ri e la pos­si­bile appli­caz­i­one ­degli ­stent in ­casi di emor­ra­gia da rot­tu­ra del­la caro­tide sec­on­dar­ia ad infil­traz­i­one neo­plas­ti­ca. Tre dif­fe­ren­ti ­casi ven­go­no illus­tra­ti ­allo sco­po di esem­plif­i­care le ­diverse tec­niche endo­vas­co­la­ri e di val­u­tare ­l’efficacia e il poten­zi­ale ruo­lo ­degli ­stent vas­co­la­ri. Tutti i pazien­ti trat­ta­ti era­no sta­ti pre­ce­den­te­mente trat­ta­ti ­per car­ci­no­ma ­del col­lo. Le ­cause ­delle emor­ra­gie era­no ris­pet­tiv­a­mente infil­traz­i­one neo­plas­ti­ca del­la bifor­caz­i­one car­o­tid­ea, fis­to­la farin­go-cut­an­ea da radio­ne­cro­si e pseu­do­aneu­ris­ma ­postchi­rur­gi­co. Dopo ­una val­u­taz­i­one angio­graf­i­ca ­sono sta­ti ese­gui­ti ris­pet­tiv­a­mente embo­liz­zaz­i­one endo­vas­co­lare del­la bifor­caz­i­one car­o­tid­ea ­con pal­lon­ci­ni stac­cab­i­li, spi­ra­li e par­ti­celle, posiz­i­on­a­men­to di ­stent vasa­li ­auto-espan­dib­i­li e di ­stent ric­o­per­to. Tutte le pro­ce­dure ­sono ­state effic­a­ci e ­non ­sono ­state reg­is­trate com­pli­canze o risan­gui­na­men­ti ­durante un peri­odo di fol­low-up di 2 ­anni. Data ­l’alta per­cen­tu­ale di com­pli­canze del­la ricos­tru­zi­one chi­rur­gi­ca del­la caro­tide ­nei ­casi di can­cro cer­vi­cale in sta­dio avan­za­to, il trat­ta­men­to endo­vas­co­lare ­può ­essere con­sid­e­ra­to ­una sicu­ra alter­na­ti­va ter­a­peu­ti­ca in ques­ti pazien­ti. Se ­non esis­to­no pro­ble­mi emod­i­nam­i­ci o di ana­to­mia vas­co­lare, ­l’uso di ­stent ric­o­per­ti dov­rebbe ­essere pre­fe­ri­to.

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