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Rivista Italiana di Chirurgia Maxillo-Facciale 2001 April;12(1):63-73
Copyright © 2002 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
La labiotomia nelle resezioni transmandibolari. Una necessità o un’abitudine?
Cantù G., Pizzi N., Riccio S., Barberi F., Bimbi G., Squadrelli M., Mattavelli F.
From the National Institute for the Study and Treatment of Cancer, Milan Department of Head and Neck Surgery Cranio-Maxillo-Facial Surgery Unit
Obiettivo. La resezione transmandibolare demolitiva (Commando), conservativa (Swing resection) ed il Pull through sono interventi frequentemente utilizzati per le neoplasie del cavo orale e dell’orofaringe. Hayes Martin nel 1951 fra i primi descrisse la resezione dei linfonodi cervicali e della mandibola in blocco. Egli scriveva: «After completion of the neck dissection... the lip and chin are split in the mid-line and the cheek reflected laterally». Da allora quasi tutti gli Autori hanno dato per scontata la labiotomia. Eppure Ward, in quegli anni, aveva presentato la stessa tecnica, ma senza l’apertura del labbro.
Metodi. Dal 1980 al 1999 presso l’Istituto Nazionale Tumori di Milano abbiamo eseguito 290 asportazioni di tumori del cavo orale ed orofaringe per via transmandibolare demolitiva, 42 per via transmandibolare conservativa (swing-approach) e 13 «pull-through» anteriori o antero-laterali.
Risultati. In 322 di questi pazienti il labbro inferiore non è stato sezionato (277 transmandibolari demolitive, 32 «Swing-resections» e 13 «Pull-through»). In 18 pazienti si è dovuto resecare un’area di cute del mento o della guancia per invasione tumorale; abbiamo sempre cercato, comunque, di mantenere la continuità del labbro inferiore. Lo svuotamento laterocervicale, mono o bilaterale, è sempre stato associato in monoblocco, tranne nei casi con recidiva a precedenti trattamenti chirurgici comprendenti la dissezione delle aree linfatiche. La ricostruzione è stata eseguita con lembi in 293 pazienti (271 lembi miocutanei peduncolati e 22 lembi riva-scolarizzati). La mandibola è stata ricostruita con varie metodiche in 34 casi. La non apertura del labbro inferiore non ci ha mai creato problemi di resezione e di ricostruzione. La durata dell’intervento è stata più breve, potendosi evitare l’emostasi sulla sezione del labbro e la sua successiva sutura. Il risultato estetico e funzionale è stato, ovviamente, migliore.
Conclusioni. Possiamo concludere che l’apertura del labbro inferiore è quasi sempre inutile nella chirurgia transmandibolare per carcinoma del cavo orale e dell’orofaringe.