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ARTICOLI ORIGINALI   

Acta Vulnologica 2013 June;11(2):53-66

Copyright © 2013 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano, Inglese

Le ferite difficili nell’era web 2.0: nuove prospettive nel management del paziente

Carbonari A. 1, Gioacchini M. 1, Bolletta E. 1, Pupita G. 2, Pierangeli M. 1, Grassetti L. 1, Di Benedetto G. 1, Scalise A. 1

1 Plastic and Reconstructive Surgery Clinic Ospedali Riuniti di Ancona, Ancona, Italy; 2 Cardiology Clinic, Ospedali Riuniti di Ancona Ancona, Italy


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Obiettivo. Le ferite difficili rappresentano un problema, sanitario, sociale ed economico, in continua espansione. In Italia sono 2 milioni gli abitanti che soffrono di ulcere cutanee, il 50% dei quali in maniera invalidante; circa 30.000 sono bambini. Il loro trattamento costa al Servizio Sanitario Nazionale un miliardo di euro all’anno. Attualmente questi pazienti vengono gestiti in strutture ospedaliere, ambulatoriali e a domicilio. Non esistono però percorsi integrati a garanzia della continuità assistenziale e la loro realizzazione è gravata dalla necessità di integrare il lavoro di molti professionisti diversi. A livello internazionale sono già presenti studi dimostranti la fattibilità ed i vantaggi della trasmissione di dati relativi alle condizioni locali delle lesioni, per consulti a distanza. Nel tentativo di migliorare la continuità terapeutico-assistenziale nasce l’idea di creare un nostro programma informatizzato: Wound-Manager 1.0. Wound-Manager permette la condivisione di tutte le informazioni relative al paziente (e non solo circa le condizioni locali delle lesioni) con gli operatori dei vari contesti di cura e la loro memorizzazione nello storico.
Metodi. Data la natura multifattoriale di una ferita difficile, abbiamo strutturato il programma in sette campi principali in considerazione degli elementi fondamentali per la valutazione del paziente vulnopatico: anagrafica; interventi; lesioni; visite; esami strumentali; vacuum-assisted closure; medicazioni. Wound Manager è stato testato su un campione di 50 pazienti, per un totale di 63 ferite croniche, seguiti per 3 mesi. Per valutare l’evoluzione delle lesioni nel tempo abbiamo utilizzato la scala PUSH tool 3.0. Al termine dello studio è stato chiesto ad utenti ed operatori di indicare la loro soddisfazione ,in merito al progetto, in una scala da 1 a 5.
Risultati. Dopo tre mesi, risulta che le ulcere migliorate sono il 65%, del totale, quelle rimaste stabili sono il 20,6% e quelle peggiorate il 14,2%. La maggior parte dei pazienti e degli operatori hanno espresso la massima soddisfazione. Visti i risultati ottenuti, sussistono i presupposti per realizzare un futuro studio in doppio cieco e verificare la correlazione fra l’utilizzo del programma e l’evoluzione clinica delle ferite.
Conclusioni. Wound Manager rappresenta una risposta, tanto innovativa quanto ambiziosa, al problema della continuità assistenziale per i pazienti vulnopatici. Il programma offre i seguenti vantaggi: 1) miglioramento dell’interazione ospedale-territorio-domicilio, tramite via telematica; 2) riduzione dei tempi di attesa, spostamenti e costi necessari per i consulti specialistici; 3) utile database per eventuali studi clinici/sperimentali; 4) possibilità di estenderne l’utilizzo ad altre regioni italiane; 5) possibilità di ridurre i tempi di guarigione delle lesioni per la possibile ed auspicabile interazione delle informazioni tra gli operatori dei diversi livelli assistenziali.

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