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CASI CLINICI   

Acta Vulnologica 2012 March;10(1):21-7

Copyright © 2012 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano, Inglese

Wound care estremo: è sempre la scelta migliore? Presentazione di un caso clinico

Palombi M., Fratto D., Cataldo F., Sortino A., Martinelli F., Palombi L.

Operative Unit of Vascular Surgery A. Alesini CTO Hospital, ASL RM C, Rome, Italy


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Il notevole progresso tecnologico nel mondo del Wound Care consente oggi di ottenere brillanti risultati, recuperando e facendo guarire anche lesioni gravissime dei tessuti molli in pazienti affetti da macro, microangiopatia e neuropatia diabetica e/o da arteriopatie ostruttive aterosclerotiche croniche. Per tale motivo si è drasticamente ridotto il numero delle amputazioni maggiori. Gli autori descrivono un caso clinico di gravissima arteriopatia ostruttiva al IV stadio di Fontaine, per evidenziare le enormi possibilità di recupero date dalle medicazioni avanzate e dalla NPWT, ma anche per proporre uno spunto di riflessione: è sempre opportuno forzare il Wound Care e tentare un salvataggio d’arto a tutti i costi? la qualità di vita ed il recupero del paziente ad una vita socialmente attiva potrebbe essere migliore e più rapido con una sia pur dolorosa amputazione? Il vulnologo deve sempre assecondare la volontà del paziente o deve convincerlo a seguire la strada terapeutica più logica?

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